Abulica e sfiduciata, Francesca incassa un netto 6-1 6-2 da Lesia Tsurenko (WTA 121). Che succede alla Leonessa? Con interviste post-match

di Fabio Bagatella – foto Getty Images

 

Prima giornata dei quarti di finale di Fed Cup tra Italia-Ucraina che si chiude sull'1-1. Dopo l'ottimo inizio, firmato Errani, giunge la cocente delusione che vede come protagonista Francesca Schiavone. La Leonessa non entra praticamente in campo e "consegna" a Lesia Tsurenko (WTA 121), oggi comunque decisamente competitiva, un'insperata vittoria.

 

Avvio shock per Francesca che si ritrova sotto 0-5 in 22 minuti con una Schiavone fallosa e abulica, molto simile a quella che aveva mestamente abbandonato Melbourne strapazzata da Romina Oprandi. Si spiega così il 6-1 in mezz'ora per Tsurenko. L'ucraina – che non ha nulla da perdere – gioca a tutto braccio mostrando anche un tennis di discreto livello, ma incappando anche in errori grossolani (specie con la palla corta).

 

Set che si decide grazie ad un parziale di 12-1, che l'ucraina infila dal 15-40 del terzo gioco. Tsurenko ha appena strappato il servizio alla Leonessa dopo un secondo game molto combattuto. L'azzurra non concretizza l'immediato contro-break e il parziale vola via veloce in direzione dell'ucraina.

 

Seconda frazione che si apre con Francesca che tiene il servizio a 0 caricandosi dopo un magistrale passante di dritto. L'azzurra fallisce però l'allungo (brava l'ucraina nell'occasione a dominare lo scambio) e perde la battuta. Neppure qualche errore di Tsurenko aiuta Francesca, che non sfrutta una possibilità del contro-break. E' l'ultima occasione per Schiavone che, quasi senza lottare, si arrende 6-1 6-2 in 1h e 10'.

 

Inconsistente al servizio, “leggera” nel palleggio, non lucida nelle decisioni da prendere, per Francesca è una vera e propria debacle, pesante quanto inaspettata. Incredula anche Tsurenko (per il comodo successo), incredulo il pubblico di Biella, incredulo l'entourage azurro (capitan Barazzutti in primis). La sconfitta di Schiavone non può dunque che lasciare molti interrogativi: la qualificazione alle semifinali di Fed Cup è ancora tutta da giocarsi, ma la remissività della Leonessa non può che rappresentare un campanello d'allarme (domani la rivedremo in campo?). Alla fine degli Australian Open Francesca si era rammaricata per il peggior Slam della sua carriera, ora questo ko. Cosa sta succedendo alla numero uno italiana?

 

Nel post-partita Francesca analizza il ko: “Questo tipo di conferenze stampa sono le più complicate. E’ difficile spiegare con parole ciò che provi dentro. Direi che non ho giocato per niente bene, corto, mentre lei è stata brava nell'aggredirmi. Non sono mai riuscita a crearle difficoltà, lei invece è stata molto abile a far gioco. Nel corso degli allenamenti non ho avuto avvisaglie, anzi proprio in allenamento sto dando il meglio. Una volta era diverso, rendevo di più in gara. Ogni giorno imparo nuove cose, entro in nuove fasi.

 

A chi le domanda se a prevalere è l'arrabbiatura o la delusione, Schiavone non si nasconde: “Delusa, specialmente per il team. In Federation Cup non giochi solo per te stessa, quindi se non vinci ti dispiace ancora di più. In questo momento, però, provo anche rabbia. Mi sembra normale: come in tutti i campi della vita quando qualcosa non ti riesce.” La conclusione è per il trend negativo iniziato a Melbourne: “Una delle sconfitte più brutte? Avevo già fatto male in Australia…

 

La prima giornata di Italia-Ucraina si chiude con le parole di Corrado Barazzutti: “Non posso negare che la mia speranza fosse un 2-0 di vantaggio. Ma il tennis è così e gli imprevisti fanno parte del gioco.” Soffermandosi infine sul ko della Leonessa, Barazzutti evidenzia “il grande dispiacere per Francesca e per come ha giocato. Comunque – continua il capitano azzurro – si va avanti. Noi ci nutriamo di sconfitte e cresciamo anche grazie ad esse. Però vanno utilizzate nel modo giusto. In ogni caso restiamo i favoriti.

 

 

 


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