La gioia di Flavia dopo l'impresa contro la Kvitova: “So di essere vecchia, ma solo per il tennis. Per la vita sono ancora molto giovane. La Halep? Per fare un punto devi tirare sette vincenti. Roberta deve credere di poter battere Serena”. 

Prima di scendere in campo per la semifinale del doppio insieme a Sara Errani (non è andata troppo bene, visto che hanno perso contro Hingis-Mirza), Flavia Pennetta ha parlato con i giornalisti e ha descritto la bellezza del momento. La gioia, la difficoltà di giocare tra sole e ombra, l'età che avanza, i ristoranti italiani e le speranze della Vinci nell'altra semifinale. Ecco le frasi più interessanti della brindisina.

 

“Abbiamo giocato entrambe molto bene, è stata una bella partita. Alla fine ho giocato un po' meglio, nel terzo set stavo fisicamente meglio di lei. Questo ha fatto la differenza”.

 

“Prima del torneo non avrei mai immaginato di andare così avanti, è qualcosa di davvero speciale. Non avevo giocato molto bene nelle ultime settimane, non avevo buone sensazioni. Sono arrivata a New York e ho provato ad allenarmi. Ho trovato un buon feeling con la palla, con l'atmosfera e tutto sembra funzionare”.

 

“Sono molto orgogliosa di questo risultato. Ieri, quando ho visto Roberta negli spogliatoi l'ho abbracciata e le ho detto che era stata grande. Penso che siano risultati molto importanti per l'Italia. Negli ultimi 10 anni abbiamo fatto tante buone cose: ci siamo io, Roberta, Francesca, Sara, adesso Camila…”

 

“Io le Schiavone siamo vecchie, lo so. Voglio dire, vecchie per il tennis ma ancora giovani per la vita. Scherzi a parte, anche Serena non è così giovane. Siamo un po' vecchie per il tennis di oggi, perché dalle Olimpiadi in poi sono emerse tante giovani, c'è stato un cambio generazionale. Ma ci siamo e stiamo ancora combattendo. Ci piace quello che facciamo, credo sia importante”.

 

“I successi in Fed Cup sono stati importanti perché ognuna ha spinto l'altra a migliore. Nel 2009 sono entrata tra le top-10, poi Francesca ha vinto il Roland Garros, poi è arrivata Sara. Credo siamo molto importante avere qualcuno davanti, in modo da provare a raggiungerlo”.

 

“Credo che la Vinci sia una giocatrice diversa dal gruppo. Forse è l'unica, insieme a Monica Niculescu, a giocare un tennis diverso. Il match con Serena? Credo che abbia qualche chance. Dovrà provare a dare il meglio, non ha niente da perdere. Deve credere di potercela fare perché se scendi in campo con l'idea di perdere, di sicuro andrà male. Roberta ha due vantaggi rispetto alla Niculescu: serve meglio e può fare tanti vincenti. La Niculescu è più forte fisicamente, corre di più, ma Roberta ha i colpi vincenti”.

 

“Simona Halep non sembra potente come Vika ma in realtà la è. Anzi, forse è ancora più potente. Per farle un vincente devi chiudere il punto almeno sette volte. C'è sempre, la palla torna sempre indietro…credo che sarebbe una maratona. Non ha giocato bene a Parigi e Wimbledon, ma credo sia accaduto per ragioni che non c'entrano con il tennis. Forse aveva troppa pressione fuori dal campo, tante aspettative. Era un po' preoccupata, ma adesso è tornata e ha la stessa determinazione di inizio anno”.

 

“Sinceramente preferisco le sessioni serali. Mi piace giocare con le luci artificiali. Giocare con luci e ombre è stato un disastro, facevo fatica a vedere, ma era lo stesso anche per lei. Non è facile, ma vale per tutti”

 

“Non ho particolari contatti con la comunità italiana a New York, ma mi piace andare al ristorante italiano quando posso. Ho alcuni amici che hanno un ristorante qui, provo a sentirmi a casa mangiando le cose giuste”.

 

DELUSIONE KVITOVA

La Kvitova non ha cercato scuse, dando il giusto merito alla Pennetta. Eppure avrebbe ottime ragioni per lamentarsi, partendo dall'asma fino alla recente scoperta della mononucleosi. La ceca si è detta esausta ma è comunque soddisfatta del suo Us Open. “In bocca al lupo a Flavia, è una bella persona e mi piace molto”.

 

“Nessun infortunio, sono solo stanca. La fasciatura alla gamba c'è dal primo turno, è solo una protezione. Niente di serio, ma non mi sono sentita al 100% sin dall'inizio. Ho sofferto un po' il caldo, ma non avevo l'energia necessaria”.

 

“Avrei potuto servire meglio, ma penso che lei abbia risposto alla grande. Ho commesso dei doppi falli, ma ho dato tutto quello che avevo e lei non ha sbagliato niente. E' molto solida, si muoveva bene ed era complicato tirare un vincente”.

 

“Sono delusa ma porto via tante cose positive da questo torneo, sono fiera di me. Non mi sono allenata molto, era un puzzle con tanti pezzi da mettere insieme. Le ragioni della stanchezza nel terzo? Credo che non avremo mai una spiegazione, forse sarà stata una combinazione di cose tra l'asma e il caldo”.

 

“Conosco la Pennetta da tempo, ci siamo incontrate spesso, è una bella persona e mi piace. Non posso dire che siamo buone amiche ma di sicuro mi piace. Le auguro buona fortuna, ha meritato di vincere”

 

“Stamattina è stato un po' complicato alzarsi, ieri non prendevo sonno e quando è suonata la sveglia non avevo molta voglia di alzarmi. Adesso mi sento esausta, parlerò con i dottori ma spero di essere a posto per giocare i tornei in Asia”.