Inaugurare un Campo Centrale è sempre un onore. Flavia Pennetta lo ha fatto nel migliore dei modi alla Roger Cup di Toronto, dove il sorteggio le aveva destinato la canadese Gabriela Dabrowski, 23enne che da professionista non ha confermato quanto di buono aveva fatto da junior, quando si aggiudicò addirittura l'Orange Bowl. Al Rexall Centre di Toronto ha mostrato tutti i suoi limiti, pur provando a giocare una partita aggressiva contro la brindisina. Flavia è nettamente più forte di lei, ne è consapevole e allora ha provato a strafare, presentandosi a rete più del dovuto e giocando una serie di colpi ad alto rischio. Il piano ha funzionato soltanto a metà del primo set, quando ha ripreso un break di svantaggio ed è salita da 2-3 a 4-3. Ma a quel punto alla Pennetta è bastato giocare con la dovuta attenzione per tornare in testa. Aiutata da un doppio fallo della Dabrowski, è andata a servire sul 5-4. Avanti 40-15, ha commesso due doppi falli consecutivi che però non le sono stati fatali. Vinto il primo set, la Pennetta non ha avuto problemi a chiudere 6-4 6-1 in appena 69 minuti. La sua avventura al Canadian Open, tuttavia, avrà un ostacolo durissimo al prossimo round: Flavia se la vedrà con Serena Williams, da cui ha perso 6 volte su 6. Cinque sfide, tra l'altro, si sono svolte sul cemento americano. Flavia le ha scippato solo un set, a Miami 2008. Per il resto ci sono stati match piuttosto netti: troppo forte e potente la numero 1 WTA per l'ottima Flavia, che peraltro adora il cemento Yankee. La brindisina non si offenderà se diciamo che che un eventuale exploit dipenderà da dalle condizioni di Serena, al ritorno dopo il problema al gomito che l'ha costretta al ritiro dal WTA di Bastad e dal recente torneo di Stanford. Chissà, magari non avrà voglia di rischiare troppo in vista di uno Us Open che potrebbe essere storico. Flavia giocherà tranquilla e poi c'è anche la cabala: 10 anni fa, proprio a Toronto, passò il turno in virtù di un forfait di Serena negli ottavi.
CEMENTO AMERICANO E DOPPIO CON LA ERRANI
L'azzurra è in prima linea su altri due fronti. Il primo riguarda la sua carriera individuale. Il 2015 è stato buono ma non eccezionale (i quarti a Indian Wells e Dubai sono stati i migliori risultati, insieme agli ottavi a Parigi). Adesso arriva la parte della stagione che più le si addice: sei anni fa, la cavalcata in Nord America la spinse tra le top-10, e lo Us Open è lo Slam dove ha ottenuto i migliori risultati. Per questo il suo rendimento nel trittico Toronto-Cincinnati-New York può essere indicativo per il suo futuro, almeno in singolare. Flavia non ha mai fatto mistero delle ambizioni post-carriera (mettere su famiglia) e più volte ha parlato di ritiro, anche a causa dei numerosi infortuni. Quando si è operata al polso nel 2012, con conseguente stop, era davvero a un bivio. Una serie di risultati eccezionali (tra cui la vittoria a Indian Wells) hanno allungato la sua carriera, ma l'anno prossimo avrà 34 anni. Chissà che non abbia in mente di esaudire i sogni di papà Oronzo, espressi in un'intervista con TennisBest (“Una medaglia olimpica e poi un figlio!”). A proposito di Olimpiadi, è molto interessante la partnership in doppio con Sara Errani. Le due hanno giocato insieme in Fed Cup, destando una buonissima impressione contro Williams-Riske, ma da allora Sara si è concentrata sul singolare. A Toronto ci riprovano ed è ovvio, automatico, pensare all'appuntamento di Rio che si terrà tra un anno. Già a Brindisi furono stimolate sull'argomento, ma le due non diedero riferimenti precisi. A sorpresa, quattro mesi dopo, la coppia si ripropone. Non c'è dubbio che siano potenzialmente fortissime. E chissà che non sia proprio il doppio, con l'energia di Sarita, ad allungare ulteriormente la carriera di Flavia.
WTA PREMIER FIVE TORONTO – Primo Turno
Flavia Pennetta (ITA) b. Gabriela Dabrowski (CAN) 6-4 6-1