L’americano batte in finale Olivier Rochus in tre set e conquista l’ultimo torneo stagionale su erba. Ombra-scommesse su Bloomfield…

di Daniele Rossi – foto Getty Images 

 

Mentre Spagna e Olanda si sfidavano nella finale dei Mondiali in Sudafrica, Mardy Fish e Olivier Rochus si affrontavano anch’essi in una finale, ma su tutt’altro tipo di prato e in tutt’altro tipo di sport.

In quel di Newport (ATP 250), nel Rhode Island, Fish ha fatto sua l’ultima appendice della stagione su erba, battendo il piccolo belga col risultato di 5-7 6-3 6-4.

Per l’americano si tratta del quarto titolo in carriera, in precedenza aveva vinto a Stoccolma nel 2003, a Houston nel 2006 e a Delray Beach nel 2009. Interessante notare come questi successi siano tutti giunti su superfici differenti, Stoccolma su cemento indoor, Houston su terra e Delray Beach su cemento outdoor.

Con questa vittoria inoltre lo statunitense coi “fantasmini”, ha ritoccato in meglio il suo non entusiasmante record riguardante le finali: ne aveva infatti perse ben 11 su 14, l’ultima poche settimane fa al “Queen’s” di Londra contro Sam Querrey.

Proprio Querrey era la testa di serie numero 1 di un tabellone non certo di primo piano, ovviamente affollato di atleti a stelle e strisce. Il giraffone Sam è però subito caduto al 2° turno, battuto dal giamaicano Brown.

In questo corridoio si è infilato proprio Olivier Rochus (tds numero 4), che sul suo percorso ha eliminato Roger-Vaselin, Bubka (sì, è il figlio), Klaasen e Dabul.

Fish era invece testa di serie numero 6 e ha sconfitto Russel, Devvarman, Dancevic e Bloomfield. Quest’ultimo, inglese partito dalle qualificazioni e numero 292 del mondo, è stato il protagonista del torneo e, prima di impegnare seriamente il futuro vincitore del torneo in semifinale, era stato al centro di un poco chiaro e ancor meno edificante caso-scommesse.

Infatti nel primo turno Bloomfield aveva sconfitto Christophe Rochus (ironia della sorte, fratello del finalista) per 7-6 6-3, ma grava su questo match un volume di scommesse quasi 20 volte superiore a quello che si verifica normalmente per partite di questo calibro. In più la quota del britannico durante il match è scesa da 1-4 a 1-8 dopo il primo set.

Al momento la questione è al vaglio della “Tennis Integrity Unit”, ma non esistono ancora prove che possano accusare Bloomfield e Rochus di aver dato vita ad una partita “combinata”.

 

Per quanto riguarda la finale invece, Olivier Rochus parte meglio aggiudicandosi il primo set, poi Fish esce alla distanza facendo suoi i due successivi parziali, grazie soprattutto ad un’impressionante prestazione al servizio che gli ha fruttato ben 24 ace.

 


 

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