Seppur nella sua peggiore stagione da lungo tempo a questa parte, Rafael Nadal è ancora il presente del tennis spagnolo. Il futuro potrebbe essere Garbine Muguruza, ma la sua sconfitta a Toronto non dice nulla di buono. Per ‘Rafa’ buon match con Stakhovsky.Per uno come Rafa Nadal, un paio di ATP 250 e un ‘500’ da gennaio ad agosto sono poca, pochissima roba. Molto probabilmente non tornerà il cannibale di qualche anno fa, e forse non vincerà più nemmeno un torneo del Grande Slam, ma il presente del tennis spagnolo è ancora tutto sulle sue spalle. Lo dicono le statistiche, con un ricambio generazionale forse non all’altezza nemmeno delle attuali seconde linee. All’ATP 500 di Amburgo ha fatto vedere qualcosa di buono il diciottenne Jaume Munar, anch’egli delle Baleari, ma la strada per ripercorrere le gesta del suo conterraneo è lunghissima, forse troppo. In attesa di scoprire il futuro top ten dell’armada spagnola (e non è così scontato che arrivi presto), al di là dei Pirenei devono augurarsi che la sua carriera ad alti livelli duri il più a lungo possibile. Discorso diverso fra le donne, con una top ten in rampa di lancio come Garbine Muguruza, fresca di finale a Wimbledon ma non ancora del tutto esplosa. L’ha dimostrato il mercoledì canadese, che al Premier Five di Toronto l’ha vista perdere malamente il primo match da top ten. Circa cinquecento chilometri a nord-est, invece, ‘Rafa’ ha archiviato il primo match della sua trasferta americana con un buon successo ai danni di Sergiy Stakhovsky, sommerso di passanti nel 7-6 6-3 che l'ha promosso al terzo turno contro un redivivo Mikhail Youzhny, sorprendente con le vittorie su Troicki e Simon. Ora che la terra è alle spalle e non tornerà più, le chance di Nadal di raddrizzare il 2015 passano per forza dal cemento, all’aperto e poi indoor. Il primo test, seppur contro un avversario poco indicativo per via del suo continuo serve&volley, ha offerto qualche buona indicazione ma anche un problema da risolvere: la difficoltà nel chiudere i set. Una volta ‘Rafa’ era maestro di cinismo, col tempo è diventato meno incisivo. Gli è capitato più volte nel corso dell’anno ed è successo di nuovo oggi, sia nel primo (da 5-3 a 5-6) sia nel secondo parziale (da 5-1 a 5-3). È riuscito comunque a evitare il terzo set, ma i suoi progressi passeranno anche da lì.
ATP MASTERS 1000 MONTREAL – IL TABELLONE
MUGURUZA, FLOP E RABBIA
Ben diversi, come accennato, i problemi della Muguruza, giunta in Canada con grandi ambizioni e a caccia di conferme dopo la finale di Wimbledon, ma ridimensionata da un’altra ucraina, la qualificata Lesia Tsurenko. La giovane stella spagnola ha l’attenuante del primo torneo dopo il miglior risultato in carriera, una situazione che nasconde sempre insidie ed è stata fatale a tanti, ma la severa battuta d’arresto (7-5 6-1) rimane comunque da dimenticare. Sia perché giunta contro un’avversaria non irresistibile, sia per il modo in cui è maturata. Garbine sembrava in controllo fino al 5-3 del primo set, poi non gliene è andata bene mezza. Ha giocato un brutto game di servizio e la luce si è spenta. Da 5-3 a 5-7 0-5, per un totale di nove game consecutivi in tasca all’avversaria, senza far nulla per provare a raddrizzare la situazione. Sarebbe bastato accettare le difficoltà e il fastidioso vento, e cercare nuove soluzioni come fanno le campionesse, invece la Muguruza non si è fermata a riflettere nemmeno un secondo. Ha continuato a sparare ogni colpo nella speranza che prima o poi il piano A desse gli effetti sperati, ma ha finito solo per innervosirsi sempre di più (con tanto di Pure Drive distrutta dopo il passante che ha dato il 4-0 alla rivale nel secondo) e commettere un errore dopo l’altro. L’assenza di un piano B è un problema che accumuna tante giocatrici, ma per una che ha velleità di arrivare veramente in alto va risolto al più presto. È proprio quanto le cose vanno meno bene che si vedono le campionesse. Lei ha tutte le qualità per diventare una di loro, e pure la giusta intelligenza per usare la sconfitta canadese per imparare qualcosa di nuovo. Il tennis spagnolo deve augurarselo.
WTA PREMIER FIVE TORONTO – IL TABELLONE
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