Buon torneo per Matteo Trevisan che a Caltanissetta è stato sconfitto solo in finale dall’olandese Haase dopo aver battuto degli ottimi avversari…..

di Fabio Colangelo – foto Ray Giubilo

 

Si è appena concluso a Caltanissetta il primo dei tantissimi tornei challenger che ogni anno si disputano nel nostro paese. Se lo è aggiudicato l’olandese Robin Haase, nostro prossimo avversario di Coppa Davis, che dopo un lunghissimo stop per problemi al ginocchio, sta cercando di ritrovare la condizione che lo portò a soli vent’anni a ridosso dei primi 50 giocatori del mondo.

 

La bella sorpresa per il nostro tennis però, è la finale raggiunta da Matteo Trevisan. Il toscano ex numero 1 del mondo junior tre stagioni fa, aveva faticato moltissimo quando si trovò a dover competere nel circuito maggiore. Tantissimi infortuni, infelici e sfortunati rapporti con gli allenatori e tante (troppe) aspettative nei suoi confronti sono state le cause di una mancata esplosione di un ragazzo dal grande potenziale. Da qualche mese Matteo è passato alla corte di Fabrizio Fanucci, tecnico di Filippo Volandri, col quale è riuscito a ottenere forse il risultato più importante: giocare senza doversi fermare costantemente per problemi fisici . Dopo questa prima grande conquista, per Matteo è arrivato finalmente il torneo in cui ha dimostrato con continuità quanto vale.

 

Entrato in tabellone grazie a una Wild card al primo turno ha superato in tre set il croato Skugor. Al secondo ostacolo è arrivata una vittoria molto importante, forse quella della svolta. Travisan non era mai giunto nei quarti di finale di un torneo challenger, e farlo battendo agevolmente (6/3 6/2) Ramirez Hidalgo, deve avergli dato grande fiducia. Lo spagnolo era in forma, veniva dal successo di Rabat (50000$ + H), e sulla terra è sempre stato un osso molto duro da battere anche a livello più alto (se lo ricorda bene anche Federer). Nei quarti è arrivato invece il suo primo successo (7/6 1/6 6/2) contro un top 100. Lorenzi era reduce dai poco felici risultati nei tornei Atp, ma a livello inferiore lo scorso anno ha costruito la sua fortuna, quindi batterlo “nel suo regno” non è impresa da poco. In semifinale invece la vittoria forse più bella, contro lo spagnolo-atipico Navarro-Pastor, che nonostante la grande esperienza (da poco uscito dai primi 100), si è visto superare per 8 punti a 6 nel tie break del set decisivo. In finale come detto ha prevalso Haase 7/5 6/3, e Trevisan ha forse pagato la stanchezza (tre match su quattro al terzo set) e la disabitudine a giocare cosi tanti incontri ravvicinati a questo livello. Il match si è deciso sul 5 pari del primo set quando ha sbagliato due dritti per lui piuttosto comodi, consegnando il break e l’inerzia del match all’olandese. Tecnicamente ha ben impressionato, il dritto è di livello altissimo, e anche col servizio sa far male. Si muove molto bene sul campo e ha dimostrato di poter giocar bene anche sulle superfici rapide (quasi sempre piedi dentro al campo alla risposta sulla seconda), visti i margini di miglioramento che ha nel gioco al volo. Da martedi sarà impeganto a Barletta (30000 Euro + H) dove lo attende un interessante derby col coetaneo Fabbiano.

 

 


 

 

© 2010  “Il Tennis Italiano” – Tutti i diritti riservati