Lo spagnolo rimette in riga Jerzy Janowicz e trionfa a Bercy. A furia di scazzottare, ha vinto il primo Masters 1000 in carriera. E adesso ha il Masters e la finale di Davis.
La sconfitta non ha tolto il sorriso a Jerzy Janowicz
 
Di Cosimo Mongelli – 4 novembre 2012

 
La favola di Jerzy Janowicz si è interrotta in finale. La grande sorpresa del Masters 1000 di Parigi Bercy è stata battuta, dopo sette vittorie (qualificazioni comprese), da un insormontabile David Ferrer. Per lo spagnolo è la meritata consacrazione di una splendida carriera. Una carriera di sacrifici, una carriera da mediano, ma sempre a lottare tra i primi. Per lui è il settimo titolo stagionale, il primo di sempre in un Masters 1000. La colpa è sempre degli assenti, dunque il successo non è sminuito dal piglio vacanziero con cui hanno giocato i migliori, desiderosi di scappare a Londra per preparare le ATP World Tour Finals. Anzi, si esalta ancora di più l’abnegazione e lo spirito di questo campione (sì, campione), sin troppo bistrattato dal circuito, dai tifosi di bocca buona e financo dagli avversari.
 
Lo spagnolo ha condotto il match con regolarità, senza mai arretrare di fronte al servizio devastante del polacco. Nel primo set i due contendenti non concedono quasi nulla al servizio, fino al 4 pari. Al nono gioco è Jerzy ad avere la prima occasione, sul 30-40 servizio Ferrer. Ma il suo dritto finisce mestamente in rete, al contrario di quanto accaduto nei giorni scorsi. E, come succede nel calcio, break mancato e break subìto. Janowicz va sotto 15-40 e lo spagnolo non si fa certo pregare per concretizzare l’occasione. Janowicz non vuole arrendersi e non accetta il ruolo di vittima sacrificale. Nel secondo set, alla fine di un lunghissimo terzo game, riesce per la prima volta a strappare il servizio a David. La gioia per i suoi tifosi e per il popolo polacco, tuttavia, dura un battito di ciglia. Ferrer non si lascia prendere dallo sconforto e comincia a macinare il suo miglior tennis, relegando l’avversario ad un mero sparring partner. Un parziale di quattro game a zero chiude la questione, portandolo sul 5-2 e quindi mettere la firma nell’albo d’oro parigino con l'ultimo turno di battuta, sigillo al 6-4 6-3 finale.
  
Per Ferrer nom c’è neanche il tempo per godersi il trionfo
. Domani inizia il Masters di Londra e c’è la prospettiva, nemmeno troppo remota, di guadagnarsi la quarta posizione mondiale, eguagliando un best ranking vecchio di cinque anni. Dovesse farcela, supererebbe il connazionale Rafa Nadal. Riguardo Janowicz , il suo strepitoso exploit lo porterà al numero 26 ATP. Ora il problema di pagarsi il biglietto d’aereo per i tornei che contano non lo assillerà più. Le carte in tavola le ha scoperte, starà a lui il saperle giocare e confermare quanto di buono espresso in questa settimana.