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In barba alle classifiche WTA, per le statunitensi ci sono più di un’incognita. In primis le condizioni di Sloane Stephens, che dopo il titolo all’Us Open ha perso quattro incontri su quattro, ma anche il clima caldissimo che troveranno a Minsk. Gli 8.807 posti dello stadio (normalmente utilizzato per l’hockey su ghiaccio) sono esauriti da giorni, tanto che la Federazione locale ha fatto sapere di non avere nemmeno a disposizione biglietti omaggio da distribuire ai parenti delle giocatrici. Da non sottovalutare nemmeno la scheggia impazzita Sabalenka, classe 1998, una delle “Next Gen” al femminile più forti del mondo, esplosa proprio a febbraio in Fed Cup. Nella recente finale contro Maria Sharapova al WTA di Tianjin ha mostrato di cosa è capace, e non avrà alcun problema a fare a pallate con le avversarie, aiutata dalla scelta del suo team di provare a creare le condizioni di gioco più rapide possibile, con un Rebound Ace che nella scala di velocità dell’ITF ha raggiunto le cinque stelle (su 5) e le stesse palline Slazenger del torneo di Wimbledon. Da ricordare anche che la Sasnovich nei mesi scorsi ha fatto miracoli, mostrando che in nazionale riesce a trovare quella continuità di rendimento che invece nel Tour le è sempre mancata. Toccherà a lei aprire la sfida, come deciso da un sorteggio molto particolare. C’erano quattro palline da tennis, con all’interno i nomi delle quattro singolariste: un’arciere ha scagliato una freccia e dalla pallina colpita è uscito il nome della Sasnovich. Da numero due del team, aprirà contro la numero uno avversaria, CoCo Vandeweghe. La curiosità è che nella Fed Cup 2017 sono entrambe imbattute: la vincitrice potrà puntare a eguagliare Petra Kvitova, ultima a chiudere (nel 2011) un’intera stagione di Fed Cup senza perdere un incontro di singolare.
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“Giocherò per prima, ma non è una novità, perché è stato così anche nelle ultime sei o sette sfide”, ha detto la Sasnovich, che durante la cerimonia del sorteggio ha ricevuto il Fed Cup Heart Award. Ha battuto la concorrenza di alcune colleghe grazie alle sue prestazioni nella semifinale contro la Svizzera, e devolverà i 10.000 dollari del premio a Otklil, fondazione benefica della suo paese. “Sembrano passati due giorni dalla semifinale – ha proseguito la 23enne di Minsk – invece è ora di giocarci la finale. Siamo pronte. La Fed Cup è un torneo speciale e non vediamo l’ora di scendere in campo. Verranno a sostenerci un sacco di persone, famiglie, amici. Ci sarà una grande atmosfera”. Le statunitensi non vincono la Fed Cup dal 2000, quando Monica Seles, Lindsay Davenport, Jennifer Capriati e Lisa Raymond superarono per 5-0 la Spagna a Las Vegas, conquistando il titolo mondiale a squadre per la diciassettesima volta. Da allora hanno perso tre finali su tre, le ultime due contro l’Italia, nel 2009 a Reggio Calabria e nel 2010 a San Diego. Sotto la guida di Kathy Rinaldi potrebbe essere la volta buona, anche se i rischi ci sono e le statunitensi sembrano aver preso l'impegno un tantino sottogamba. CoCo Vandeweghe ha ammesso di conoscerle molto poco, e prima dell’inizio della cerimonia del sorteggio le hanno fatte aspettare per una decina di minuti, come se le vere star dell’evento fossero solo loro. Per le bielorusse è un motivo in più per vendere molto cara la pelle.
FINALE FED CUP 2017
BIELORUSSIA VS STATI UNITI
Chizhovka Arena, Minsk, cemento indoor
Aliaksandra Sasnovich (BLR) v CoCo Vandeweghe (USA)
Aryna Sabalenka (BLR) v Sloane Stephens (USA)
Aryna Sabalenka (BLR) v CoCo Vandeweghe (USA)
Aliaksandra Sasnovich (BLR) v Sloane Stephens (USA)
Vera Lapko/Lidziya Marozawa (BLR) v Alison Riske/Shelby Rogers (USA)
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