Il 2016 potrebbe essere l’ultima stagione di Filippo Volandri, a patto che non torni vicino ai primi 100. Nel frattempo, battendo Stepanek dopo un brutto primo set, si è regalato il main draw a Roma, a quindici anni dalla prima volta. Di quel tabellone sono rimasti solo lui e Federer. “Che emozione. Cosa mi spinge ad andare avanti? Passione e affetto della gente”. (Foto Sposito / FIT)

– Alla fine, almeno un azzurro ce l’ha fatta a centrare il tabellone principale degli Internazionali d’Italia. L’amaro 2 su 15 della prima giornata è stato zuccherato da un ottimo Filippo Volandri, che a quasi 35 anni (li compirà a settembre) era il più anziano del gruppo ed era pure rimasto fuori dal “cut-off” delle qualificazioni, ma ha firmato come alternate, un paio di assenze l’hanno aiutato ad entrare ed è stato l’unico ad arraffare il main draw, al termine di una sfida fra veterani con Radek Stepanek. Primo confronto nel 2000 al Challenger di Praga: vinse Volandri. Uno a Roma tre stagioni dopo: altro successo dell’azzurro. E tredici anni più tardi ha vinto di nuovo lui, 1-6 6-3 6-3, cancellando un brutto primo set con altri due quasi perfetti, a far correre l’avversario e punirlo con accelerazioni di diritto e smorzate. Nel secondo ha perso appena due punti al servizio, e quando all’inizio del terzo Stepanek ha sbagliato un paio di volèe che per uno come lui sono il pane quotidiano, il pubblico ha capito che sarebbe finita lì. Doppio break e 4-0, poi un medical time out del ceco gli ha tolto un pochino di ritmo, ma non è bastato a rimettere tutto in gioco. E la saggia scelta degli organizzatori di mettere il loro match sul Centrale gli ha regalato un’ovazione di quelle che gli mancavano da un po’. Alla fine Filippo era una Pasqua:  si è aperto di nuovo le porte del main draw di un Masters 1000, a due anni dall’ultima volta. La prima? 2001, quindici stagioni fa, sempre al Foro Italico. Perse due tie-break contro Sergi Bruguera: sembrano altri tempi. Scorrendo quel tabellone, vinto da Ferrero su Kuerten, ci sono solo due nomi uguali a quello di quest’anno. Uno è Roger Federer, l’altro è lui. Prova di una longevità fuori dal comune. I segreti? Un fisico che pare freschissimo e una mentalità tutta nuova. Qualche settimana fa ha svelato al sito ATP il sogno di tornare fra i primi 100, per giocare i tornei del Grande Slam, ma alla sua età non è affatto un’ossessione. Può permettersi di giocare per puro piacere, senza nulla da dimostrare.

DA ALTERNATE AL MAIN DRAW
Non mi aspettavo affatto di giocare – ha detto il livornese in conferenza stampa – tanto che avevo già chiesto un pass da giocatore per potermi allenare nel corso della settimana (sarebbe comunque stato al Foro Italico a lavorare per Sky, ndr). Poi una serie di incastri mi ha permesso di essere qui. Mi godo questo momento, l’emozione di giocare al Foro Italico è la stessa di 15 anni fa, e tornare sul Campo Centrale mi ha dato un sacco di emozioni. Ho fatto fatica ad ambientarmi, c’era un po’ di tensione, ma dopo il primo set sono stato bravo a scattare la spina e cambiare gioco”. Oggi Volandri si allena con Cristian Brandi e gira sempre (o quasi) con la fidanzata Francesca. È stata la prima che ha guardato dopo il match-point, seduta nel suo angolo insieme a Daniele Silvestre (coach di Federico Gaio e legato all’azzurro dai campi in cui era suo capitano nel Capri Sports Academy in Serie A1), e Daniele Giorgini, ex compagno d’allenamenti a Firenze e in squadra con lui nel Tc Italia tricolore nel 2015. “Cosa mi spinge ad andare avanti? La passione, l’amore per questo sport e l’affetto della gente. È solo così che i sacrifici, specialmente quelli dei mesi invernali, non mi pesano”. Già, i mesi invernali. Ha svolto una dura preparazione al Centro Federale di Tirrenia, e i risultati si vedono. “Nelle ultime settimane ho vinto tante partite al terzo, la mia stagione sta andando bene, vediamo come prosegue e poi penserò al futuro. Ho 34 anni e me li sento tutti, se non dovessi chiudere l’anno vicino ai primi 100 potrebbe essere la mia ultima stagione. Se così fosse, essere tornato a calcare i campi del Foro è stato molto importante. Un cerchio che si chiude”. Per il momento, però, è ancora apertissimo, in attesa di scoprire chi si troverà di fronte all’esordio nel tabellone principale. La possibilità più allettante? Beccare un altro qualificato, col sogno di vedersela con Novak Djokovic al secondo turno. Per chiudere veramente in bellezza.

DONATI NON SI RIPETE
Niente main draw, invece, per Matteo Donati, che non è riuscito a ripetersi dopo la bella vittoria di sabato contro Santiago Giraldo. In apertura di giornata, su un Grandstand con i cori dei tifosi romanisti in sottofondo, il piemontese si è arreso per 6-2 6-4 al 35enne Stephane Robert, il francese che è entrato tardissimo nel giro grosso e sceglie i tornei in base alle sue curiosità turistiche, postando su Facebook album di fotografie da ogni città visitata. Al di là della particolarità, è un ottimo giocatore, che da gennaio ha scalato oltre 100 posizioni nel ranking con un tennis imprevedibile, di talento, fra smorzate e accelerazioni. Contro un Donati un po’ imballato, il transalpino è stato avanti fin dall’inizio, e in tutto il match ha concesso una sola palla-break, nel secondo game del secondo set. L’ha salvata ed è ripartito a razzo, infilando il break decisivo sul 4-4, con un paio di giocate splendide col rovescio. “Mi toglieva il tempo, non mi lasciava fare il mio gioco”, ha detto l’azzurro in conferenza stampa. “Io mi sentivo meno fresco di ieri. Il torneo non era nei nostri programmi, quindi durante la scorsa settimana abbiamo caricato molto. Mentalmente ero molto carico, ma fisicamente ero abbastanza provato. Ho fatto il possibile, ma lui ha meritato la vittoria. Ora ho il solo obiettivo di star bene: l’inizio di stagione è stato difficile, spero di riuscire a trovare continuità per confermare a dicembre la classifica di fine 2015 (circa 180, ndr)”. Resta il passo indietro rispetto allo scorso anno, quando superò il primo turno e impegnò Berdych sul Centrale, ma a quanto pare è già tanto averlo trovato in campo.

INTERNAZIONALI D’ITALIA – Turno finale qualificazioni
Filippo Volandri (ITA) b. Radek Stepanek (CZE) 1-6 6-3 6-3
Stephane Robert (FRA) b. Matteo Donati (ITA) 6-2 6-4