“Un grande lavoratore” secondo Renato Vavassori, responsabile dell’Accademia dove il baby talento milanese si è formato…

Un grande passato serve a poco senza un futuro promettente. All'Accademia Vavassori il concetto è ben chiaro, ed è per questo che non ci si adagia sui ricordi. A tener vive le ambizioni, le sfide di tanti giovani e giovanissimi che sono sempre tra i più in vista del panorama nazionale. Tra quelli maggiormente in evidenza, nell'ultimo periodo, ci sono gli under 16 Monica Cappelletti e Filippo Speziali, entrambi capaci di raggiungere le semifinali nell'edizione numero 51 del Torneo Avvenire di Milano, uno degli eventi più prestigiosi del panorama internazionale. Risultato che è solo la punta dell'iceberg di un lavoro che affonda le radici in ore di duro allenamento sui campi di Palazzolo sull'Oglio (per la Cappelletti) e del Centro Saini di MilanoSport (per Speziali). Proprio Speziali, milanese, all'Ambrosiano ha sorpreso ad ogni match, superando nell'ordine il croato Jurkovic e poi gli azzurri De Cola, Forti (numero 8 del torneo) e Bessire, prima di arrendersi allo svizzero Paul. “Sin da piccolo – spiega Renato Vavassori – è sempre stato un esempio di dedizione al lavoro, un taciturno che si dà tanto da fare. È un giocatore di rimbalzo, le sue volèe sono quasi sempre solo a chiudere. Molto intelligente, è uno che sbaglia poco, ma soprattutto non molla mai dal punto di vista mentale. Nella sua fascia d'età, è uno dei pochi che non pensa solo a picchiare la palla ma guarda chi c'è dall'altra parte della rete e in base a ciò adegua il suo tennis. Tecnicamente è seguito dal coach Nikola Sabolek, ma un salto di qualità importante lo ha fatto pure a livello fisico, grazie al lavoro col professor Baroni”.

 

“Monica Cappelletti – continua Vavassori – va considerata invece sotto l'egida della Federazione, ed è arrivata da noi perché l'Accademia è diventata centro di riferimento per gli under 16, uno dei quattro presenti sul territorio nazionale. Trentina, si allena con l'ex professionista Nicola Bruno. Ha fame di risultati, è una ragazza umile e ben predisposta al lavoro. Molto duttile, sostanzialmente si può esprimere bene in ogni zona del campo. È più flessibile rispetto alle sue coetanee e ha margini molto importanti, tanto che Serra Zanetti, Garbin e Farina sono tutte concordi nel puntare su di lei”. Gli fa eco Giancarlo Palumbo, tecnico Fit: “Monica sorprende per motivazione e convinzione. Ha un grosso potenziale fisico, un'ottima attitudine al lavoro e buone qualità agonistiche. La definirei un'attaccante da fondo che ambisce a diventare una giocatrice completa”.

 

Ufficio Stampa Accademia Tennis Vavassori