SHANGHAI – Lo spagnolo ritrova se stesso su un campo dove ha ricordi dolcissimi: batte Murray e torna in corsa per il Masters. Adesso sfida Djokovic. Tutto ok per Roger Federer.

Di Riccardo Bisti – 9 ottobre 2014

 
Ci voleva l’aria di Shanghai per ridare vita tennistica a David Ferrer. In città c’è un vivo inquinamento, ma dalle parti del Qi Zhong Stadium si sente come a casa, perchè possiede memorie eccezionali. Su questo stesso campo, nel 2007, giocò una favolosa edizione del Masters (che allora si chiamava “Tennis Masters Cup”) perdendo soltanto in finale da Roger Federer. Su questo stesso campo, nel 2011, giunse in finale perdendo da Andy Murray. E adesso, battendo proprio lo scozzese, rilancia alla grande le proprie azioni in vista delle ATP World Tour Finals. Il giocatore sfibrato, nervoso e senza fiducia visto a New York, Shenzhen e Tokyo, è tornato ad essere il gladiatore che non molla un punto, neanche contro i migliori. Il successo contro Murray è ossigeno puro perchè lo scozzese è un diretto concorrente nella corsa al Masters. Ed era in gran ripresa, con la vittoria a Shenzhen e il buon torneo a Pechino. Invece “Ferru” si è imposto 2-6 6-1 6-2 nell’ottavo di finale più atteso di giornata, riportando quasi in parità il bilancio contro Murray (che adesso conduce 7-6 negli scontri diretti). “Oggi avevo bisogno di giocare il mio miglior tennis – ha detto Ferrer – ovviamente il Masters è il mio obiettivo, ma è lo stesso per Andy. Il match di oggi era molto importante per entrambi”. Con questo successo, lo spagnolo si porta ad appena 35 punti dall’ottava posizione di Milos Raonic, già eliminato. Per firmare il sorpasso dovrà battere Novak Djokovic e sembra un’impresa proibitiva, ma sembra ormai certo che si deciderà tutto a Parigi Bercy. E ovviamente anche Murray è tra i candidati. “Non ha praticamente sbagliato una palla per un set e mezzo, non ho trovato un modo per contrastarlo – ha detto lo scozzese – all’inizio del secondo set ho avuto un paio di chance, ma per il resto devo dare massimo credito a lui”. Murray, intanto, non ha ancora deciso dove cercare i punti decisivi prima di Parigi Bercy. “Vedremo, non so ancora se andare a Basilea o a Valencia”.
 
Il match più atteso era questo, ma il più bello si è giocato alla nostra ora di pranzo, e in pochi se lo aspettavano. Mikhail Kukushkin ha offerto una grande resistenza a Novak Djokovic, mettendo in mostra buonissime doti balistiche. Il russo, da anni naturalizzato kazako, ha tenuto duro prima di cedere 6-3 4-6 6-4. Per il serbo, alla 27esima vittoria consecutiva nel territorio cinese, sembra una match di routine. Ma Kukushkin ha approfittato di un suo calo nella percentuale di prime palle ed è volato fino al 5-2, quando ha avuto un primo setpoint. Djokovic l’ha annullato, ha recuperato il break di svantaggio e sembrava poter chiudere agilmente. Invece Kukushkin ha azzeccato un altro gran game di risposta e ha allungato la sfida al terzo. Djokovic alzava l’asticella della concentrazione e trovava il break al quinto gioco. “Gli ho fatto i complimenti per la battaglia – ha detto il serbo – ma sono orgoglioso di essere rimasto mentalmente solido. E’ questa la ragione per cui ho vinto". Il kazako continua nella sua serie negativa contro i top-10: l’unica vittoria risale al 2010, su Mikhail Youzhny nella finale di Mosca. Per il resto, soltanto sconfitte. A chiudere il programma, Roger Federer ha colto una buona vittoria contro Roberto Bautista Agut, mostrando decisi progressi rispetto al giorno prima. Lo spagnolo gli ha concesso un palleggio tradizionale, consentendogli di entrare in palla, a differenza di quanto aveva fatto Leonardo Mayer. Ha tenuto per tutto il primo set, poi due break consecutivi hanno permesso allo svizzero di prendere il largo. Adesso sfiderà Julien Benneteau, che continua a giocare bene nonostante l’infinita serie negativa nelle finali: dopo Dimitrov, ha battuto anche Jack Sock e resta in gara sia in singolare che in doppio.
 
MASTERS 1000 SHANGHAI – OTTAVI DI FINALE
Novak Djokovic (SRB) b. Mikhail Kukushkin (KAZ) 6-3 4-6 6-4
David Ferrer (SPA) b. Andy Murray (GBR) 2-6 6-1 6-2
Roger Federer (SUI) b. Roberto Bautista Agut (SPA) 6-4 6-2
Julien Benneteau (FRA) b. Jack Sock (USA) 6-3 6-4
Tomas Berdych (CZE) b. Ivo Karlovic (CRO) 6-3 6-4
Gilles Simon (FRA) b. Malek Jaziri (TUN) 6-2 6-3
Mikhail Youzhny (RUS) b. Juan Monaco (ARG) 5-7 6-3 6-2
Feliciano Lopez (SPA) b. John Isner (USA) 6-3 6-4