Il coach dello spagnolo: “Gli alti e bassi sono una cosa mentale e non tennistica”
Carlos Alcaraz ha concluso una stagione molto particolare: da una parte picchi altissimi che l’hanno portato a vincere due Slam in un mese al Roland Garros e a Wimbledon, a vincere Indian Wells e Pechino, dall’altra un 2024 concluso al n.3 del mondo per una discontinuità di rendimento nell’arco dell’anno solare. Ai microfoni del noto sito tennistico Punto de Break ha parlato dello sviluppo del suo allievo Juan Carlos Ferrero, partendo dal bilancio di questo 2024: “L’anno in cui vinci uno Slam è sempre un grande anno. Se ne hai vinti due, è impressionante. Vincere un Masters 1000 come Indian Wells o un ATP 500 come Pechino rafforza ancora di più la stagione, ma ovviamente c’è l’altro animale (Sinner, ndr) che ha vinto tutto quello che ha vinto”.
“Qualcuno pensa che non sia stato un grande anno? Per noi è il contrario, visti i due Slam vinti. Anche se certe cose si possono sempre migliorare. Carlos è molto consapevole di ciò che non ha funzionato nel 2024, lo vedo concentrato e diventa ogni giorno più maturo quando si tratta di essere un professionista. Stiamo lavorando sui suoi alti e bassi nelle partite: sa che deve migliorarli, perché è una cosa mentale e non tennistica“.
“La chiave è assicurarsi che arrivi sempre fresco e motivato nei tornei. Tennisticamente ha già un livello molto alto. Vogliamo che sia da 10 in tutti gli aspetti, appena maturerà un po’ nel suo impegno penso che salirà ulteriormente di livello. Il pensiero, in questo senso, va a tutte le volte in cui Alcaraz stesso ha detto di sentirsi stanco, di non reggere un calendario così fitto, anche in termini di motivazioni“.
Nel suo box Alcaraz verrà affiancato anche da Samuel Lopez, ex coach dell’amico e spesso compagno di allenamenti Pablo Carreno Busta: “Vogliamo lavorare sui suoi difetti, ma anche valorizzare il suo DNA. Cercheremo di rendere più fluido il servizio, ma anche di fare in modo che il suo dritto si ancora più ‘killer’ in alcuni momenti”.