di Marco Caldara – foto Getty Images
E sono quattordici. Quattrordici sconfitte consecutive per David Ferrer contro Rafael Nadal sulla terra battuta. Una lunga serie di incontri in cui l'attuale numero uno di Spagna ha pagato dazio principalmente a una sudditanza psicologica difficile da mettere da parte, nemmeno nei momenti più favorevoli. Proprio come avvenuto oggi, nel loro match valevole per i quarti di finale del Masters 1000 di Madrid. Un Ferrer pimpante e tonico, molto più incisivo di quanto visto in una prima parte di 2013 inferiore alle aspettative, ha tenuto sotto scacco il rivale per un set e mezzo, volando avanti per 6-4 4-2 fra lo stupore del pubblico della Caja Magica, che per una volta, forse, ci ha creduto per davvero. E invece, proprio sul più bello, l'equilibrio mentale del tennista di Javea si è spezzato di nuovo. Troppo grande il complesso di inferiorità nei confronti di quel connazionale tanto ammirato, e arrivato a dominare il circuito mondiale proprio nel momento meno opportuno per il povero 'Ferru'.
Senza di lui Ferrer avrebbe tutta l'attenzione dalla sua parte. Per 'colpa' sua, invece, lo considerano in pochi. E fa niente se è numero 4 del mondo, va ammirato per ogni singolo secondo della sua carriera, e al momento sta pure davanti a 'Rafa' in classifica, l'interesse dei media spagnoli (e non solo) è tutto per il maiorchino. E questo Ferrer lo accusa, e neanche questa volta è riuscito a cambiare la situazione. Nemmeno con un vantaggio di un set e un break (restituito con due doppi falli e due gratuiti), nemmeno quando è arrivato a due punti dal successo, sul 6-5 15-30. Anche lì un bruttissimo errore, su un punto già fatto che poteva consegnarli due preziosissimi match-point, e invece è diventato il più importante per Nadal. Da quel momento, infatti, il tennista di Manacor non ha più concesso nulla, pareggiando i conti nel successivo tie-break e archiviando la pratica al terzo set, chiuso con un 6-0 che raccoglie tante, troppe cose. Ma in sintesi una sola: Nadal rimonta e vince, Ferrer raccoglie l'ennesima batosta. Cercherà di rimediare a Roma, sperando che nel suo cammino verso la finale non ci sia nuovamente il tanto temuto connazionale.
Nadal invece guarda fiducioso alla semifinale di domani, che lo vedrà opposto a un altro connazionale: Pablo Andujar, mai così avanti in un torneo di tale caratura. Ma in quest'occasione il 27enne di Cuenca ha saputo andare oltre i propri limiti, battendo prima Cilic, poi Isner e Gimeno-Traver (ritiratosi sul 5-5 nel primo set) e quindi anche Kei Nishikori, domato oggi con il punteggio di 6-3 7-5. Nella semifinale della parte bassa del tabellone, invece, Tomas Berdych se la vedrà con uno fra Stanislas Wawrinka e Jo-Wilfried Tsonga, impegnati nel match che chiuderà il programma della quinta giornata. Nel penultimo, invece, il ceco ha sorpreso la terza testa di serie Andy Murray, sconfitto con il punteggio di 7-6 6-4 dopo poco più di due ore di gioco.
Insieme a Nadal, ha rischiato davvero grosso anche Serena Williams, autrice di un match per lunghi tratti opaco contro la spagnola Anabel Medina Garrigues, capace di rifilarle addirittura un 6-0 nel secondo set, come non accadeva alla statunitense da quasi cinque anni. La differenza con Nadal, però, è che nel momento più importante 'Rafa' ha approfittato del tentennamento di Ferrer, mentre l'americana (campionessa in carica nel Premier Mandatory spagnolo) è andata a prendersi la vittoria con i denti. In risposta sul 2-4, con troppi errori e poco aiuto dal servizio, la numero uno del mondo è riuscita a cambiare marcia, ribaltando la situazione sino al 6-3 0-6 7-5 conclusivo, stampato in 2 ore e 14 minuti di gioco.
Sulla strada di Serenona, domattina, la nostra Sara Errani, nuovamente capace di vincere e convincere, in un match che poteva rappresentare più insidie del previsto. Ma la romagnola è scesa in campo con le idee chiare, comandando sin dall'inizio e spezzando il ritmo con una valanga di palle corte, risultate fatali per Ekaterina Makarova, giunta ai quarti di finale dopo le inattese vittorie su Victoria Azarenka e Marion Bartoli. 6-4 6-3 il punteggio finale in favore dell'azzurra, che ha mostrato una grande condizione e anche un'insolità solidità al servizio (un solo break subìto, nel secondo game del match). Due fattori che, uniti alla prova non brillante della Williams, lasciano ben sperare per il loro confronto di domani.
Sara ha perso tutti i quattro precedenti, ma questa volta, forse, l'occasione di riuscire nel colpaccio c'è per davvero. La semifinale della parte bassa del tabellone sarà invece fra la seconda testa di serie Maria Sharapova e un'ottima Ana Ivanovic. La russa ha sconfitto con il punteggio di 6-2 6-4 l'estone Kaia Kanepi, mentre la serba ha lasciato appena quattro giochi alla tedesca Angelique Kerber, sesta testa di serie, regolata con il punteggio di 6-3 6-1 in meno di un'ora di gioco.