David Ferrer esce con qualche rimpianto dall'Australian Open. Djokovic sembrava una montagna insuperabile, ma alla resa dei conti non era così inavvicinabile. "E' stata una partita molto dura, i primi due set sono stati molto lunghi ma li ho giocati bene. Nel terzo lui si è sciolto, ha giocato ottimamente e io ho perso intensità". Le dichiarazioni dello spagnolo sono incentrate sull'ottimismo. "Me ne vado contento, ho espresso un buon tennis. Bisogna vedere il lato positivo, anche se dovrò trovare una soluzione per migliorare le cose nei momenti importanti. Ne ho già parlato con il mio coach Javier Piles. Per battere gente come Djokovic devi fare tutto perfettamente. Come prima cosa devo essere più regolare con il servizio e mascherare meglio la palla corta". Con la consueta umiltà, Ferrer sostiene che non si sarebbe visto favorito se avesse vinto il tie-break del secondo set. Forse è proprio l'umiltà a fregarlo, in certi frangenti.

. Djokovic sembrava una montagna insuperabile, ma alla resa dei conti non era così inavvicinabile. "E' stata una partita molto dura, i primi due set sono stati molto lunghi ma li ho giocati bene. Nel terzo lui si è sciolto, ha giocato ottimamente e io ho perso intensità". Le dichiarazioni dello spagnolo sono incentrate sull'ottimismo. "Me ne vado contento, ho espresso un buon tennis. Bisogna vedere il lato positivo, anche se dovrò trovare una soluzione per migliorare le cose nei momenti importanti. Ne ho già parlato con il mio coach Javier Piles. Per battere gente come Djokovic devi fare tutto perfettamente. Come prima cosa devo essere più regolare con il servizio e mascherare meglio la palla corta". Con la consueta umiltà, Ferrer sostiene che non si sarebbe visto favorito se avesse vinto il tie-break del secondo set. Forse è proprio l'umiltà a fregarlo, in certi frangenti.