Con un tabellone ai minimi termini, lo spagnolo ha la grande chance di vincere un Masters 1000. E’ favorito contro Llodra. Nell’altra semifinale, Simon trova il volto nuovo Janowicz.
Jerzy Janowicz ha saltato l’Australian Open per mancanza di fondi
Di Riccardo Bisti – 3 novembre 2012
David Ferrer ha un rapporto quasi commovente con la sua terra. Se gli chiedi il torneo che gli piacerebbe vincere, risponde senza esitazione. Solo che non citerà il Roland Garros o un qualsiasi Slam. No, lui sogna di vincere il Conde Godò di Barcellona, sui campi dove è cresciuto e dove si è sempre fermato in finale, contro un Nadal inarrestabile. Ha vinto 18 tornei, ma neanche un Masters 1000. Per questo – non ce ne voglia Barcellona – l’occasione che gli sta capitando a Parigi Bercy è più unica che rara. Eliminati tutti i Fab Four, e anche i vassalli più insidiosi, Ferrer è decisamente il favorito. Dopo aver battuto Jo Wilfried Tsonga con una prestazione perfetta, in semifinale se la vedrà con Michael Llodra, mentre dall’altra parte ci sono Jerzy Janowicz e Gilles Simon. I francesi non lo ammetteranno mai (e gli va bene comunque, visto che hanno due connazionali in gara), ma è un tabellone degno di un ATP 250. Quando è stato eliminato anche Tomas Berdych, lo spagnolo ha iniziato a sentire profumo di vittoria, e nel match serale è sceso in campo attento e concentrato contro Jo Wilfried Tsonga in quella che potrebbe essere stata – lo scopriremo nei prossimi giorni – una finale anticipata. A 72 ore dall’inizio delle ATP World Tour Finals, ha messo da parte il (legittimo) timore di stancarsi e ha giocato come sa, da folletto impazzito. Ha dominato il primo set ed è stato bravo a tenere a bada gli ardori di Tsonga, che in questo torneo vanta una vittoria nel 2008 ed era fialista in carica. “Oggi lui è stato più bravo – ha ammesso il francese – ho perso a causa della mia pochezza in risposta. Non ero aggressivo, e contro uno come lui non hai chance. Anche se servi bene, arriva il momento in cui risponde bene e ti fa il break. Quando sei sotto pressione e sai che non gli toglierai il servizio, finisce che lo perdi tu. La mancanza di aggressività in risposta si è sentita in tutto il gioco. Avevo troppe opzioni, e non sapevo cosa fare”.
Ferrer ha una chance irripetibile. Polivalente da molti anni e competitivo su tutte le superfici, meriterebbe la vittoria in almeno un Masters 1000. Sarebbe curioso se ci riuscisse indoor, lui che è nato e cresciuto sulla terra battuta e ha il tennis meno poetico tra tutti i top 10. La poesia, David, la esprime con le gambe, i muscoli e la coordinazione. E' certamente favorito contro Llodra, il parigino che nei tornei di casa (Roland Garros compreso) gioca sempre bene. Già semifinalista el 2010, si è ripetuto quest’anno dopo essere uscito dai primi 100 e non aver vinto due partite di fila da febbraio. L’aria di casa gli ha fatto bene anche nel 7-6 6-3 contro Sam Querrey. I precedenti dicono 2-0 Ferrer, e risalgono entrambi al 2010. Lo spagnolo possiede i colpi di sbarramento necessari per disinnescare il serve and volley vecchio stile di Llodra, ma sarà interessante vedere il suo approccio al match. Giocherà al 100% oppure inizierà a pensare a Londra? Questo Ferrer, imbattuto da 8 partite, potrebbe dire la sua anche alla O2 Arena….
Non c’è dubbio sull’impegno degli altri semifinalisti, Gilles Simon e il sorprendente Jerzy Janowicz. Dopo l’exploit su Murray, il polacco ha usufruito del ritiro di Janko Tipsarevic quando era avanti 3-6 6-1 4-1. Il ragazzone di Lodz ha mostrato nervi saldi. “Mentalmente sono forte. Ricordo il mio match in Davis contro Murray. C’erano 5.000 persone contro di me, ma non ero minimamente preoccupato. Adesso per me non è facile realizzare cosa succederà nella mia vita. Ho fatto qualcosa di magico. Ho giocato come potevo su ogni palla, e ora sono in semifinale. La mia famiglia ha pianto di gioia dopo la vittoria su Murray e anche dopo il match di oggi”. Tipsarevic si è ritirato per un attacco di “fatica”, ma insospettisce che gli sia venuto il giorno dopo la vittoria che gli aveva garantito il posto a Londra. “Non mi sono accorto di nulla, mi sembrava che giocasse lo stesso tennis del primo set – ha continuato Janowicz – forse aveva vertigini, mal di testa o qualcosa del genere”. Non c’è dubbio che il polacco sia il personaggio della settimana. Dopo la vittoria su Murray aveva raccontato dei sacrifici dei genitori, che avevano venduto delle proprietà pur di farlo giocare. Stavolta si è concentrato su se stesso: “A scuola ero un cattivo ragazzo. Al liceo litigavo con tutti, insegnanti compresi. Ero proprio un bad boy. Non è facile spiegare perché sono questo tipo di ragazzo. Perché, ad esempio, ho giocato contro Murray senza sentire pressione”. Di certo la sua vita è cambiata: dopo la vittoria su Murray è finito su tutte le tv polacche, e di certo non si ripeteranno i problemi economoci che gli hanno fatto saltare l’Australian Open “Perché non avevo soldi”. Fossimo in Gilles Simon, non sottovaluteremmo questo spilungone palestrato…
MASTERS 1000 PARIGI BERCY
Quarti di finale
Gilles Simon (Fra) b. Tomas Berdych (Cec) 6-4 6-4
Jerzy Janowicz (Pol) b. Janko Tipsarevic (Ser) 3-6 6-1 4-1 rit.
David Ferrer (Spa) b. Jo Wilfried Tsonga (Fra) 6-2 7-5
Michael Llodra (Fra) b. Sam Querrey (Usa) 7-6 6-3
SEMIFINALI
h. 14.30 Gilles Simon vs. Jerzy Janowicz
h. 17 David Ferrer vs. Michael Llodra
Essere vulnerabili, e ammetterlo, è una grande risorsa
Vulnerabili lo siamo tutti, anche e soprattutto i tennisti, in un’epoca in cui la pressione per il risultato è...