Per altri, è un aiuto fondamentale. E' certamente il caso di David Ferrer, che si è imposto per il terzo anno di fila a Buenos Aires. Lo spagnolo ha detto che buona parte del merito è della fidanzata Marta Tornel. "Lei lavora, ma quando riesce a organizzarsi viaggia con me – dice Ferrer – è stata fondamentale. Le ho chiesto se poteva venire a Buenos Aires, e quando mi ha detto di si è stato tutto più facile. Se non avesse potuto, la trasferta mi sarebbe pesata di più. Io cerco sempre la stabilità emotiva. Stare tranquillo è fondamentale. Purtroppo nè il mio coach Josè Altur nè il fisioterapista Rafa Garcia sono potuti venire a Buenos Aires, mi raggiungeranno a Indian Wells. Così ero con il preparatore fisico e la mia ragazza". Grazie a questa serenità, lo spagnolo punta a centrare la qualificazione alle ATP World Tour Finals anche nel 2014. "Se dovessi vincere qualche titolo in più o un Masters 1000, sarebbero i benvenuti. Ma l'importante è restare regolare per tutto l'anno: ultimamente, per fortuna, ce l'ho fatta. Preferisco non vincere tornei e chiudere al numero 4 ATP piuttosto che vincerne e chiudere 15esimo. I titoli sono importanti perchè alla fine restano quelli, ma se resti tra i top-10 vuol dire che uno o due tornei li hai vinti". Ferrer ha poi detto che la classifica non lo ossessiona: "La gente pensa che dobbiamo difendere i punti in scadenza, ma a noi giocatori non importa granchè".
Ferrer, Marta e la stabilità emotiva
Per molti giocatori, viaggiare con famiglia al seguito comporta più di un problema: reponsabilità, distrazioni, impegni. Per altri, è un aiuto fondamentale. E' certamente il caso di David Ferrer, che si è imposto per il terzo anno di fila a Buenos Aires. Lo spagnolo ha detto che buona parte del merito è della fidanzata Marta Tornel. "Lei lavora, ma quando riesce a organizzarsi viaggia con me – dice Ferrer – è stata fondamentale. Le ho chiesto se poteva venire a Buenos Aires, e quando mi ha detto di si è stato tutto più facile. Se non avesse potuto, la trasferta mi sarebbe pesata di più. Io cerco sempre la stabilità emotiva. Stare tranquillo è fondamentale. Purtroppo nè il mio coach Josè Altur nè il fisioterapista Rafa Garcia sono potuti venire a Buenos Aires, mi raggiungeranno a Indian Wells. Così ero con il preparatore fisico e la mia ragazza". Grazie a questa serenità, lo spagnolo punta a centrare la qualificazione alle ATP World Tour Finals anche nel 2014. "Se dovessi vincere qualche titolo in più o un Masters 1000, sarebbero i benvenuti. Ma l'importante è restare regolare per tutto l'anno: ultimamente, per fortuna, ce l'ho fatta. Preferisco non vincere tornei e chiudere al numero 4 ATP piuttosto che vincerne e chiudere 15esimo. I titoli sono importanti perchè alla fine restano quelli, ma se resti tra i top-10 vuol dire che uno o due tornei li hai vinti". Ferrer ha poi detto che la classifica non lo ossessiona: "La gente pensa che dobbiamo difendere i punti in scadenza, ma a noi giocatori non importa granchè".