Il nuovo incarico di direttore del torneo impedirà a Feliciano Lopez di continuare a giocare a Madrid. Per questo, quella del 2018 sarà la sua ultima apparizione. “Arrivo nel momento più semplice, perché ormai l'evento è già radicato. Il mio sogno? Regalare ai madrileni l'ultima apparizione di Roger Federer”.

Se 20 anni fa giocava per la prima volta a Barcellona, Feliciano Lopez è l'unico giocatore ad aver partecipato a tutte le edizioni del Mutua Madrid Open. È una delle ragioni per cui lo hanno nominato direttore del torneo: assumerà l'incarico l'anno prossimo, prendendo il posto di Manolo Santana, anche se continuerà a giocare. Tuttavia, la sua partecipazione di quest'anno ha un forte sapore emotivo perché sarà l'ultima. La vittoria su Pablo Andujar, semifinalista nel 2014, ha prolungato di almeno un paio di giorni la sua permanenza da giocatore. Dopo la partita, Feliciano ha iniziato a ragionare sul nuovo ruolo. E c'è già un obiettivo: restituire ai madrileni la presenza di Roger Federer. “È una sensazione strana sapere che l'anno prossimo non potrò giocare questo torneo – ha detto Feliciano – voglio sfruttare al massimo tutto il tempo che mi resta, sia in singolare che in doppio. La vita è così: ogni decisione porta con sé conseguenze buone e conseguenze meno buone, però non capisco perché l'ATP impedisce a un giocatore di partecipare a un torneo se ha altri interessi all'interno dello stesso”. Pur con questa consapevolezza, Lopez dice di essere sceso in campo senza avere la sensazione che potesse essere la sua ultima partita. “Ho vinto il primo set e questo mi ha dato un bel po' di tranquillità”. In 16 partecipazioni (questa è la 17esima), “Feli” è arrivato per quattro volte nei quarti di finale, ma soltanto una (nel 2014) da quando il torneo si è spostato presso la Caja Magica, abbandonando il cemento indoor. In passato, aveva centrato i quarti per tre volte in sette edizioni.

OBIETTIVO FEDERER
“Negli ultimi anni sono stati effettuati tanti miglioramenti. La vecchia sede mi piaceva, prima di tutto perché le condizioni di gioco erano perfette per me, e poi perché Madrid non aveva un torneo di livello: da un momento all'altro, ci siamo trovati con un Masters 1000. È stato fantastico. Col tempo siamo diventati un torneo di 10 giorni, con tre stadi dotati di tetto retrattile. Oggi, per esempio, non ci siamo nemmeno accorti della tormenta. È un vantaggio incredibile, qualcosa del genere succede soltanto in Australia”. Feliciano assumerà l'incarico l'anno prossimo ed è sicuro di continuare fino al 2021, dopodiché si vedrà se ci saranno le premesse affinché il torneo rimanga a Madrid. Da parte sua, è convinto di sì. “Arrivo nel momento più facile, l'evento è radicato nella città, i madrileni lo attendono per tutto l'anno, poi qui c'è sempre l'intenzione di migliorare e innovare… però a me piacerebbe che tornasse Roger Federer. L'ho già detto qualche giorno fa. Non gli restano molti anni di tennis giocato, quindi mi piacerebbe che i madrileni possano vederlo ancora una volta. È una piccola sfida, non soltanto mia, ma di tutta la città”. Coetaneo di Federer, lo stesso Feliciano non ha ancora stabilito la data del ritiro. Non potrà dare l'addio a Madrid, ma è l'unica certezza. “Non so anche che farò, gli ultimi anni sono stati positivi, però da tempo non mi pongo più obiettivi sul lungo termine. Superati i 30 anni ho visto che fisicamente stavo bene, ma ho deciso di fare un anno alla volta. In questo momento, ho soltanto una certezza: nel 2019 giocherò ancora”. Il suo prossimo impegno sarà contro Diego Schwartzman, nella speranza di trovare il suo amico Rafael Nadal negli ottavi. Sarebbe il saluto ideale al “suo”torneo.