di Giorgio Spalluto – foto Getty Images
Si interrompe a Johannesburg la striscia negativa di Feliciano Lopez nelle finali Atp. Dopo il primo e unico alloro conquistato a Vienna nel 2004 (quando battè Canas 6-4 1-6 7-5 3-6 7-5), il mancino di Toledo era sempre uscito sconfitto nell’ultimo atto dei tornei di New Haven 2005 (sconfitto da Blake), Gstaad 2005 (Gasquet), e Dubai 2008 (Roddick).
Lo spagnolo, numero 3 del seeding, si è liberato in finale del francese Stephane Robert, alla prima finale in carriera, lui che prima di questo torneo, si era aggiudicato solo 3 match nel circuito maggiore, uno dei quali a Melbourne, contro il nostro Potito Starace che, preso dallo sconforto, si era lasciato andare alla seguente frase: «Ormai a tennis hanno imparato tutti a giocare». Il francese, numero 100 al mondo, era accreditato dell’8° testa di serie, a dimostrazione dello scarso livello tecnico del torneo sudafricano. Alla vigilia, i favoriti non potevano che essere gli unici 2 Top20 al via, Gael Monfils e David Ferrer. Entrambi si sono dovuti arrendere in semifinale. Il francese è stato sconfitto al tiebreak del terzo set da Feliciano Lopez, al termine di un match in cui aveva più volte dovuto richiedere l’intervento del medico per un problema al ginocchio, che aveva dimenticato di fasciare a inizio match, secondo quanto riferito da lui stesso.
In finale, il bel Feliciano ha faticato solo nel primo set in cui ha dovuto attendere il 12° gioco per portare a casa il primo break dell’incontro, e di conseguenza il set, sfruttando quella che era la nona palla break per lo spagnolo. Messo al sicuro il primo parziale (7-5), lo spagnolo si è sciolto e non ha lasciato scampo al francese che, malgrado la non più verde età (29 anni), ha finito per pagare la poca esperienza in questo contesto, cedendo di schianto 6-1.
Fa male annotare come i francesi riescano a cogliere una finale Atp con il loro 12° giocatore, peraltro esploso molto in ritardo, così come era capitato in precedenza ai connazionali Boutter, Ascione e Gicquel. Per ritrovare in finale un nostro connazionale, bisogna tornare al torneo di Monaco 2008, quando Bolelli venne sconfitto all’ultimo atto da Fernando Gonzalez. Fa ancora più male pensare come quella che all’epoca sembrava la nostra più fulgida speranza, sia reduce dall’11° sconfitta di fila patita nel primo turno delle qualificazioni di Rotterdam.
E’ proprio nel torneo olandese che rivedremo il fantastico back di rovescio di Feliciano Lopez che, nel giro di poche ore passerà dal caldo sudafricano, al freddo nordeuropeo in un contesto indoor totalmente diverso da quello di Johannesburg. Come se ciò non bastasse, al primo turno ad attenderlo ci sarà Mr Personality, all’anagrafe Nikolay Davydenko….
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Feliciano Lopez e Stephane Robert si intrattengono con i bambini sudafricani