Regnava sovrano il pessimismo, nell'entourage svizzero, dopo la sconfitta dell'acciaccato Federer contro Gael Monfils.  Il doppio di oggi sembrava dovesse essere il punto decisivo per i transalpini,  per poi chiudere trionfalmente domani, in un tripudio di bandiere francesi. Ma, com'era prevedibile, l'improponibile coppia Chiudinelli / Lammer, vittima sacrificale designata, è stata relegata in pachina. Gli svizzeri hanno deciso di giocarsela. Anche se Federer-Wawrinka, insieme, non vincevano da tre anni.  E si sono spesi sin troppi fiumi di inchiostro in questi giorni per le tristi vicissitudini in quel di Londra. Ma non c'era alternativa, nessun litigio a tenerli divisi. Non è dato sapere con quale sentimento abbia accolto questa notizia Arnaud Clement,  che aveva già comunicato la sua coppia da mandare in campo. Tsonga è stato, contro ogni pronostico (e logica), messo da parte. Chiamati a scendere in campo Benneteau e Gasquet.  L'ironia della sorte vuole che sin dal primo scambio ci sia contemporaneamente il rimpianto di non veder giocare Cassius Jo e il dolore di vedere in campo Richard Gasquet. 

DISASTROSO GASQUET

Che l'eterno (mai del tutto) irrealizzato talento, ex pupillo di Riccardo Piatti, sia reduce da una stagione distastrosa, è sotto gli occhi di tutti. Ma il peggio del suo repertorio lo ha messo in scena proprio oggi,  in una delle partite forse più importanti della sua carriera.  La cronaca della partita?  Gli svizzeri non hanno praticamente mai sofferto.  Efficaci al servizio,  determinati alla risposta. Vinto facilmente il primo set, con un break al sesto gioco e poi alcuna sofferenza, hanno vissuto una sola parentesi problematica nel secondo set, quando la partita sembrava potersi riaprire. Cinque palle break tra quarto e ottavo game, offerte ai francesi. Le hanno risolte Federer e Wawrinka, ma soprattutto Gasquet, che al momento di dare una svolta all'incontro e alla sua prestazione, ha dilapidato l'impossibile. Tra lo sconforto del compagno, un Benneteau stoico nel cercare di arginare come un sol uomo la coppia elvetica e il disappunto dei tifosi, ormai sconfortati e rassegnati al peggio. Peggio che è arrivato all'undicesimo gioco. Due game prima Benneteau ha salvato due break point sanguinosi con il servizio, dopo i disastri del compagno. Ma nulla ha potuto ( il “possono” pare un eufemismo) sulle successive due. Tre splendide risposte degli svizzeri, in particolare di Federer, hanno regalato il break ai rossocrociati. Stan ha servito e chiuso il game a zero: 2 set di vantaggio. 

FEDERER: "SIAMO DOVE VOLEVAMO"

Il terzo set è stata mera formalità.  Al quinto game, Benneteau ha accusato il primo calo dell'incontro: due palle break per la Svizzera. Annullate. Ma sulla terza il duo francese viene impallinato senza pietà da Wawrinka, che trova il passante centrale tra il tripudio e i campanacci dei tifosi svizzeri. Ci ha pensato Federer a chiudere la contesa. Nel decimo game ha tenuto la battuta a zero (un solo punto vinto alla risposta dei francesi nel terzo set) e portato la Svizzera sul 2-1, dopo 2 ore e 12 minuti.  Ora la Coppa Davis è nelle loro mani. Con un Federer sulla via del recupero e uno Wawrinka apparso solido come non mai. Le parole del duo elvetico, a fine gara, sono state ricche di entusiasmo. Federer:  “E' un grande sollievo questa vittoria. Devo dire grazie al lavoro dello staff medico. Il primo pensiero adesso è riposarmi e recuperare per domani. Siamo dove volevamo essere alla vigilia”. Wawrinka: “Sono molto felice per come abbiamo giocato. Io ero in grande fiducia dopo il match di ieri e se anche dovessi giocare sul 2 pari con Gael, sarei prontissimo".