Il giocatore faentino si racconta sulla ripresa e sugli Assoluti di Todi dove è la seconda testa di serie. Sull’Adria Tour: “Uno schiaffo al rispetto per gli altri tornei”.

Tra Todi e l’ingresso di Umberto Ferrara nel team

Federico Gaio stava vivendo uno dei momenti più favorevoli della carriera al momento dello stop. A gennaio la vittoria al Challenger di Bangkok, seguita dal best ranking conquistato lo scorso 3 febbraio alla posizione numero 123. “Storicamente non sono abituato a vincere troppe partite nei primi mesi della stagione – ha ammesso -. In estate rendo meglio. È un peccato perché avrei avuto pochi punti da difendere per il resto dell’anno. Dispiace, ma punto a rientrare più forte di prima”. Un rientro atteso proprio ai Campionati Italiani Assoluti, tappa inaugurale del MEF Tennis Tour. Il faentino risulta alle spalle solo di Lorenzo Sonego nell’entry list pubblicata recentemente e di conseguenza si presenta a Todi con grandi aspettative: “Sarà un po’ strano. Mi aspetto una bella ripresa per tornare ai limiti del possibile alla normalità. A tutti manca la partita, è un test in cui valuterò le mie condizioni attuali. Sarà importante soprattutto per vedere su quali aspetti posso migliorare dopo il lungo digiuno”.

Un passo in avanti per Gaio anche dal punto di vista del team. L’ingresso del nuovo preparatore atletico è un aspetto che può fare la differenza: “Da inizio maggio ho lavorato sia sul feeling con la racchetta che sulla preparazione. Ora è entrato in squadra anche a Umberto Ferrara, uno dei motivi per cui ho dato priorità alla parte fisica. Nel mentre proseguo ovviamente con il mio coach Daniele Silvestre. Gli infortuni? Non siamo abituati a fermarci per un tempo così lungo, non è mai semplice ripartire. Dal mio punto di vista sta andando tutto bene quindi sono contento”.

Sulla ripartenza internazionale qualcosa si muove e proprio ieri è arrivata l’ufficialità degli Us Open al via dal 31 agosto: “C’è ancora molta confusione – spiega Federico – c’è per esempio chi ha spinto per non fare le qualificazioni. Quello che è sicuro è che non ci sarà pubblico per garantire la sicurezza dei giocatori e del personale. La sensazione è che si basi tutto sui diritti televisivi”.

“Mi fa sorridere Djokovic, uno schiaffo al rispetto”

Gli occhi di Gaio si spostano su quanto avvenuto quest’ultimo fine settimana. L’Adria Tour ha lasciato più di qualche perplessità tra gli addetti ai lavori e non solo. Sensazione che sicuramente non prevale in Djokovic, per il quale il giocatore faentino ha sottolineato una notevole contraddizione: Djokovic dice di tornare a giocare a partire dalla terra con tranquillità e poi lui fa un torneo con queste regole? Mi fa sorridere. A Belgrado erano tutti abbracciati, non c’è stato praticamente nessun obbligo e nessun distanziamento, anche tra i tifosi. Fa un po’ ridere, magari ha ragione lui. Sicuramente New York non ha gli stessi casi della Serbia, ma il principio rimane sbagliato”. In una recente intervista infatti Nole ha affermato che la sua stagione “continuerà sulla terra battuta a inizio settembre” a causa delle restrizioni “estreme e inapplicabili degli Us Open”. Vedremo se sarà effettivamente così.

“Bisogna cercare di riprendere nel miglior modo possibile. Di certo l’esibizione che abbiamo visto è uno schiaffo al rispetto per gli altri tornei. Non ho seguito nel dettaglio il weekend, ma bastava vedere qualche foto per rendersene conto. Preferisco un’idea come l’Ultimate Tennis Showdown (il torneo in Francia con Berrettini, ndr), il pubblico non c’è ed è tutto interattivo. Almeno sei consapevole che è un’esibizione vera e propria. Da Mouratoglou hanno dato molta più priorità alla sicurezza”, conclude Gaio.