di Giorgio Valleris – foto Getty Images
Roger Federer non ha nessuna intenzione di volare a Melbourne per fare il turista. A dieci anni dal suo primo successo negli Australian Open (contro Safin nel 2004), il campione svizzero si prepara ad affrontare il primo Slam stagionale con l'intenzione di arrivare fino in fondo. Vuole vincere ed è convinto di potercela ancora fare. "Negli ultimi dieci anni sono migliorato costantemente, non ho avuto nessun passo indietro. Sono stato in grado di vincere dieci anni fa e oggi mi sento un giocatore più completo, un giocatore migliore".
Gli highlights della finale degli Australian Open 2004 tra Federer e Safin
"L'anno scorso è cominciato abbastanza bene con le semi finali guadagnate proprio agli Australian Open ed è finito bene con le semi alle Atp World Tour Finals. Ma sarebbe meglio dimenticarsi quello che c'è stato in mezzo, da marzo ad ottobre. I miei problemi alla schiena sono iniziati a marzo dopo il match con Ivan Dodig. Non avrei dovuto scendere in campo con Wawrinka e Nadal" ammette il 32enne di Basilea.
Alla domanda se ritenga il 2013 una stagione persa, Roger risponde: "No, in realtà è stata una stagione interessante sotto certi punti di vista, anche se non è uno scherzo giocare con un infortunio". E dire che, ciò nonostante, il tennista elvetico si era presentato ai blocchi di partenza di Wimbledon, convinto di poter portare a casa l'ottavo titolo sull'erba inglese. "Ero andato lì per vincere ma la sconfitta contro Stakhovsky non è stata del tutto una sorpresa perché arrivavo dal Roland Garros dove non avevo giocato bene".
"La sconfitta fa parte del tennis, l'importante è come si reagisce. Io sono stato molto onesto con me stesso e non ho cercato scuse. E' anche per questo motivo che non ho subito critiche, perché non ho cercato giustificazioni". Insomma, nonostante il ko bruciante contro il tennista ucraino laddove, solo 12 mesi prima, Roger aveva conquistato il suo settimo sigillo nei Championships infrangendo l'ennesimo record, lui la prende con filosofia…