La notizia ha messo in apprensione gli appassionati italiani: Roger Federer giocherà il Mutua Madrid Open. La conferma è arrivata in queste ore e dunque vedremo anche il suo nome nel sorteggio di sabato mattina (ore 11.30). Per l’ennesima volta, dunque, si ripropone la telenovela: Roma sì o Roma no? Proviamo a riavvolgere il nastro: nella sua programmazione iniziale, lo svizzero aveva inserito il solo Roland Garros come torneo sulla terra battuta. Era chiaro che avrebbe giocato almeno un torneo di preparazione, come specificato da coach Severin Luthi (“Meglio aggiungere qualcosa in corsa piuttosto che dare forfait dove si è già iscritti”), ma è cambiato tutto a causa dell’infortunio al ginocchio patito in Australia. L’intensa programmazione tra febbraio e marzo è completamente saltata, quindi Roger si è visto costretto a cambiare tutto. Avrebbe dovuto giocare a Miami, ma ha dato forfait all’ultimo, poi lo abbiamo visto a Monte Carlo. Dopo i quarti nel Principato (dove ha perso contro Jo Wilfried Tsonga) ha detto che in una decina di giorni avrebbe deciso su Madrid. Preciso come sempre, lo svizzero è stato di parola e sarà regolarmente alla Caja Magica, torneo che gli evoca ricordi più che positivi. Roger si è imposto per tre volte a Madrid, curiosamente su tre superfici diverse. Nel 2006 vinse quando si giocava ancora in ottobre, sul cemento indoor (in finale su Fernando Gonzalez), poi si è ripetuto nel 2009, nella prima edizione alla Caja Magica, battendo in finale nientemeno che Rafa Nadal. L’ultimo successo risale al 2012, nella storica edizione sulla terra blu, bocciatissima da buona parte dei colleghi. Roger non fece una piega e superò Tomas Berdych in una finale molto combattuta. Più in generale, Federer si trova bene a Madrid per ovvi motivi…climatici: l’altitudine di Madrid (circa 600 metri) velocizza i campi e si addice al suo gioco, anche se l’anno scorso ha perso subito per mano di Nick Kyrgios. Le condizioni di gioco del Foro Italico sono certamente più simili al Roland Garros e quindi migliori in funzione preparatoria. Tuttavia, sapendo che l’impresa a Parigi è decisamente complicata, Roger ha scelto di giocare un torneo dove ha certamente più chance.
Questo significa che non verrà a Roma? No, assolutamente. Probabilmente non lo sa neanche lui. Molto dipenderà dalle sensazioni e dai risultati a Madrid. Dovesse perdere subito, è chiaro che avrebbe bisogno di giocare ancora un po’ e Roma sarebbe l’ideale, tenendo conto che Roger adora la capitale, il cibo, l’affetto dei fans e – tutto sommato – ha un conto in sospeso con il nostro torneo, mai vinto nonostante quattro finali (2003, 2006, 2013 e 2015). Dovesse arrivare in fondo, potrebbe anche pensare di riposarsi un po’ prima di recarsi a Parigi. La storia, tuttavia, è favorevole al Foro Italico. Dal 2000, anno della prima apparizione, Federer è sempre venuto al Foro Italico salvo che nel 2005, quando era il dominatore indiscusso e la stella di Nadal stava appena iniziando a brillare. All’epoca Roma si giocava prima di Amburgo e Federer scelse di riposarsi in attesa del torneo tedesco, puntualmente vinto. Per il resto è sempre venuto, a volte giocando bene, a volte giocando meno bene, ma i timori di una sua assenza si sono sempre dissolti con una fumata bianca. Tra l’altro, per quest’anno si era già parlato di un’esibizione con Francesco Totti da tenersi lunedì 9 maggio.
A oggi, tuttavia, abbiamo solo una certezza: Federer sarà a Madrid. Grande gioia per Manolo Santana, direttore del torneo e uomo a cui è intitolato il Campo Centrale. “Federer è uno dei più migliori tennisti della storia e Madrid è un luogo speciale per lui. Siamo felici di poter contare sulla sua presenza alla Caja Magica. Inoltre è uno dei giocatori più apprezzati dal pubblico per tutto quello che ha ottenuto durante la carriera. Lo aspettiamo a braccia aperte”. Quest’anno Madrid tornerà a contare su Novak Djokovic, assente l’anno scorso, e avrà un campo di partecipazione straordinario. Ad oggi, si sono cancellati soltanto Tommy Haas (reduce dall’ennesima operazione), John Isner e Martin Klizan. Al contrario, Haas è l’unico giocatore ad aver già dato forfait a Roma. Anche il campo di partecipazione finale sarà un ottimo indicatore per valutare la battaglia a distanza tra Roma e Madrid per il ruolo di Mini Slam che dovrebbe arrivare tra qualche anno, quando cambierà qualcosa nel calendario ATP. E avere Federer è sempre un buon biglietto da visita.