di Gabriele Riva
[] | Evento doveva essere ed evento è stato. Senza esagerare troppo, evidentemente si tratta di un esibizione che lascia il tempo che trova ma quando da una parte della rete c’è Pete Sampras, e dall’altra Roger Federer non può che trattarsi di momento super. E se poi in tribuna c’è Tiger Woods, allora vuol dire che la leggenda ha trovato libero uno dei 19.000 seggiolini del Madison Square Garden di New York e ci si è accomodata per godersi, pure lei, lo spettacolo. Uno spettacolo lungo 2 ore e 14, con un epilogo favorevole allo svizzero. Ma a quel punto, forse, il risultato (6-3 6-7 7-6) è la cosa che meno conta dell’intera serata. “Giocare al Garden è incredibile, da piccolo ci vedevo i miei eroi, non ci avevo mai giocato prima, è stata un’emozione fortissima”, parola di uno che ha alzato cinque volte il trofeo di Wimbledon e svariate altre quelli di un torneo dello Slam, parola di Roger Federer, uno che alle emozioni dovrebbe averci fatto l’abitudine. |
E l’altra parte della leggenda? Si è difesa bene, ha colmato il divario imposto dai suoi 36 anni e ha fatto vedere quel tennis che tutto ricordiamo (con 13 ace e 40 punti vincenti, quaranta!). Ma ha anche levato ogni dubbio, ha messo a tacere voci, vocette e pettegolezzi. “Non fa più per me – ha detto Pistol Pete – un mio ritorno è fuori discussione, né oggi, né domani, né mai”. Non che non ne abbia le possibilità, è la voglia, forse, quella che latita. E infatti Ruggero ammette e conferma, “pensavo di avere tutto quanto sotto controllo, poi Pete è risbucato fuori dal nulla, per fortuna ho giocato alcune palle davvero ottime proprio quando ne avevo più bisogno”. A lasciare la porta aperta a nuove sfide è proprio il veterano: “lui è in attività, io mi sono ritirato. Sta a lui decidere, se vuole, io ci sto”. Probabilmente li vedremo in campo ancora insieme, per la nostra felicità, e per la loro. Pare abbiano portato a casa mezzo milione di dollari a testa per la partitina! |