Lo svizzero annuncia che non giocherà in Davis per tutto il 2015, ma le sue parole sembrano un addio. “L’anno scorso mi sono impegnato più per i miei compagni che per me stesso”. Wawrinka in forse. Lui, intanto, parte bene a Dubai.A poche ore dalle convocazioni per il primo turno del 2015, Roger Federer ha messo le cose in chiaro. A tre mesi dal trionfo di Lille, dove ha regalato alla Svizzera uno storico trionfo in Coppa Davis, il campione di Basilea ha ufficializzato la sua assenza per tutto il 2015. Non è certo una notizia: una volta ottenuto l’agognato trofeo, gli stimoli si sono improvvisamente azzerati. Vista l’assenza di Stan Wawrinka, i rossocrociati rischiato una pesante imbarcata al primo turno contro il Belgio. E avranno grossi problemi a salvarsi nei play-off di settembre. Con Marco Chiudinelli, Michael Lammer e i soli Marti e Laaksonen, sono una squadra da basso Gruppo I, forse addirittura da Gruppo II. “Non è stata una decisione difficile – ha detto Federer a Dubai, dove ha superato il primo turno battendo Mikhail Youzhny – ho giocato in Davis per tanto tempo. Vincendola, ho finalmente ottenuto quello per cui avevamo pregato”. Roger ha giocato 67 partite in 26 serie, con un bilancio di 50 vittorie e 17 sconfitte. “La Davis è stata una peso per tutta la mia carriera. Devo dire che che mi ha creato molte difficoltà, più di altre cose – ha confessato lo svizzero – ho sempre avvertito una certa pressione da parte della federazione e dell’ITF. Per questo sono contento di averla ottenuta”. Roger ha poi ribadito concetti già espressi, come il fatto che il grande impegno nel 2014 fosse soprattutto per i compagni di squadra. “Stan, Michael e Marco se lo meritavano. Quindi era abbastanza chiaro che quest’anno non avrei giocato”. Se i programmi di Federer sono chiari, c’è ancora la possibilità ch Wawrinka possa giocare. La sua presenza potrebbe rendere il team nuovamente competitivo, almeno per restare nel World Group.
"LA SCONFITTA CON SEPPI? UN'OPPORTUNITA'"
“Spero che Stan decida di giocare a settembre, in modo da mantenerci nel World Group – ha detto Federer – giocare senza di noi sarà un’opportunità, ma chiaramente non saremo i favoriti contro il Belgio”. In teoria, i regolamenti imporrebbero a Federer di giocare almeno un’altra partita per esserci alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Per essere eleggibili, infatti, i giocatori devono raccogliere tre presenze nel quadriennio, di cui almeno una nell’anno precedente o nello stesso anno olimpico. Tuttavia, si tratta di norme interpretabili e aggirabili. Per questo motivo, non c’è dubbio che lo svizzero sarà certamente a Rio, dove peraltro si giocherà sul cemento. Nella peggiore delle ipotesi, potrebbero consegnarli una wild card. L’oro olimpico in singolare, in fondo, è l’unico grande titolo che gli manca. Intascata la Davis, vanta l’oro in doppio a Pechino 2008, mentre a Londra 2012 si è incagliato in finale contro un grande Andy Murray. Archiviata la Davis, forse per sempre, Federer riparte a caccia dei suoi grandi obiettivi: vincere tanti tornei, possibilmente intascare il 18esimo Slam e magari tornare al numero 1 ATP. Quest’ultimo obiettivo sarebbe molto prezioso, giacchè diventerebbe il più anziano numero 1 dell’Era Open. Federer ha poi raccontato la reazione alla sconfitta contro Andreas Seppi in Australia: dice di averla vissuta come un’opportunità e non come un problema. “Quella sera ho bevuto champagne con il mio team – ha raccontato – a mio modo di vedere, Seppi mi ha regalato nove giorni di riposo. Ho avuto la possibilità di fare un po’ di vacanza e allenarmi meglio”. Dopo un periodo estremamente intenso, Federer si è preso un paio di settimane di vacanza. “E’ stata una delle più lunghe che abbia mai avuto, ma era necessaria perchè avevo giocato molto”.
DUBAI E' SEMPRE CASA FEDERER
A parole, Federer dice di non vedere il numero 1 ATP come un obiettivo immediato. C’era arrivato vicino sul finire del 2014, poi non ha giocato la finale delle ATP World Tour Finals per il male alla schiena, e Djokovic ha aumentato il margine vincendo l’Australian Open. “In questo momento sta giocando alla grande, sono piuttosto lontano da lui” ha detto lo svizzero, che negli ottavi di Dubai (dove ha vinto sei volte) se la vedrà contro il vincente di Verdasco-Garcia Lopez. Federer punta a superare il muro dei 9.000 ace in carriera. Nei 56 minuti contro Mikhail Youzhny ne ha tirati otto, portandosi a 8.985. Contro il russo ha intascato la 16esima vittoria su 16 partite, raccogliendo il 43esimo successo a Dubai su 48 partite. Oltre ai successi nel 2003, 2004, 2005, 2007, 2012 e 2014, vanta anche due finali nel 2006 e nel 2011.
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