Da Londra, Marco Caldara – Foto Getty Images
È stato per due volte a un passo dalla resa, ma si è ripreso e ha conquistato le semifinali delle Atp World Tour Finals 2013. Roger Federer c’è, e dopo tre set di battaglia ha battuto nuovamente Juan Martin Del Potro, chiudendo con il punteggio di 4-6 7-6 7-5 in un match dai due volti, durato due ore e ventisei minuti. Al Federer pessimo del primo set, subito sotto per 5-1 con una valanga di errori di diritto e poi capace di risalire 'solo' sino alle due occasioni che gli avrebbero dato il 5-5, ha risposto quello che dal 2-3 del secondo set (quando ha recuperato il break di svantaggio concesso in apertura) è finalmente entrato in partita, mostrando lampi di grande tennis e riuscendo a completare una bella rimonta. Ha sofferto ma ha tenuto duro, e alla fine ha meritato il successo e il conseguente accesso alle semifinali, per l’undicesima volta in dodici apparizioni nel torneo di fine anno. Un traguardo che regala anche un record storico alla Svizzera: sino a oggi avevano avuto solo due giocatori nella storia capaci di arrivare in semifinale al Masters (Federer e Jacob Hlasek, riuscitoci nel 1988), domani ne avranno due contemporaneamente.
Il match dello svizzero, come accennato, è iniziato di fatto dal 3-3 del secondo parziale, quando è finalmente riuscito a tenere con agio i propri turni di servizio. Il parziale è così scivolato rapidamente sino al tie-break, nel quale Roger ha subito allungato ed è corso veloce sino al 7-2. Nel terzo, però, ha subito perso la battuta, finendo sotto per 3-0 in pochi minuti. Una partenza ad handicap che pareva condannarlo proprio come avvenuto all'esordio contro Djokovic, con Roger che, dopo aver perso la prima frazione, ha strappato la seconda al tie-break, ma è poi crollato in apertura di quella decisiva, finendo subito sotto nel punteggio. Ma, a differenza della sfida di martedì, oggi l’ex numero uno del mondo è riuscito a reagire, e dopo aver pareggiato i conti sul 3-3, ha trovato il break decisivo nell’undicesimo game, mostrando maggiore freschezza rispetto al rivale. E fa niente se quando è andato a servire per il match ha dato a Del Potro la possibilità di rientrare, l’importante è che sia riuscito a cancellarla, per poi chiudere, due punti più in là, col suo decimo ace dell’incontro.
La vittoria di oggi, oltre a confermare che Roger è ancora in grado di battere i migliori (ha battuto tanti top ten negli ultimi tre giorni, due, quanti nei primi dieci mesi del 2013), gli regala la trantaduesima sfida in carriera con Rafael Nadal, il rivale con cui ha fatto la storia del tennis negli ultimi dieci anni. Un match che sarà la riedizione della finale del 2010, quando Roger si impose con il punteggio di 6-3 3-6 6-1, lasciando per strada l'unico set perso con Nadal nelle quattro sfide tra i due sul veloce al coperto. Curiosamente, tutti questi match si sono giocati nel torneo di fine anno, due nella precedente Tennis Masters Cup di Shanghai, e altrettanti all'O2 Arena. Federer ha perso 21 dei 31 precedenti, ma non si è mai arreso al maiorchino sul sintetico indoor, anche se l'impressione, visto il tennis sin qui espresso dai due protagonisti, è che questa volta le cose potrebbero per la prima volta andare diversamente. E l'assenza, per l'elvetico, di un giorno di riposo dopo il duro impegno odierno non può che peggiorare la situazione.
Twitter:@MarcoCaldara