di Giorgio Spalluto – foto Getty Images
Il Fed Express va veloce in queste notti newyorkesi in cui orari strampalati e scrosci di pioggia stanno mettendo a dura prova la pazienza dell’ex numero 1 del mondo. Contro Juan Monaco a esaltare il talento di Basilea erano state le migliaia di spettatori che lo avevo acclamato a tarda notte al termine del match tra Wozniacki e Kuznetsova (quasi mezzanotte). L’ovazione tributatagli al suo ingresso in campo non si era, di fatto, mai interrotta nel corso della lezione inflitta ai danni del povero “Pico” Monaco.
Oggi contro Tsonga, durante la pausa per pioggia durata un’ora e mezza circa, occorsa dopo appena venti minuti di gioco (con Federer avanti di un break, 3-2), lo speaker ha stuzzicato il pubblico chiedendogli per chi parteggiasse. Al timido applauso levatosi per Tsonga, ha fatto da contraltare un boato quando il cronista ha domandato ai presenti se avessero preferito una vittoria di Federer. E Roger non li ha traditi, dominando gli scambi dall’inizio alla fine, rispondendo d’incontro alle bordate del francese al servizio e concedendosi un solo passaggio a vuoto proprio al ritorno in campo. Federer spreca tre chance per il 4-2, più per mancanza di concentrazione che per altro, concede il controbreak, va sotto per 3-4 ma chiude comunque il set in suo favore (6-4) mettendo a segno parziale di 12 punti a 2.
I due break ottenuti abbastanza agevolmente nel primo set, regalano a Roger la consapevolezza di poter brekkare l’avversario in qualsiasi momento. Nel secondo set lo svizzero mette la freccia già nel terzo gioco, grazie anche a un marchiano errore di dritto di Tsonga sulla palla break. Il francese non fa male con il servizio e Federer scappa sul 4-1 (doppio break di vantaggio). Le straordinarie doti atletiche consentono al transalpino di esibirsi in un paio di recuperi fantastici che, uniti a un paio di errori dello svizzero, consentono a Tsonga di recuperare uno dei due break (2-4).
Federer continua a variare tantissimo gli angoli al servizio e il francese fatica a trovare la palla con il rovescio. Lo svizzero tiene a 30 un fondamentale turno di battuta, quello per il 5-3, breakkando il francese nel nono game, per la quinta volta nell’incontro.
Il pensiero di tutti, Federer compreso, non può che andare al quarto di finale di Wimbledon, in cui Roger non riuscì a concretizzare, per la prima volta in carriera in uno slam, un vantaggio di due set. L’occasione per Tsonga si presenta nel quinto game. Due straordinari passanti di rovescio del francese, un doppio fallo dello svizzero e un’accelerazione di dritto, sempre del transalpino, regalano a quest’ultimo una palla break. Federer non si scompone, mette a segno tre punti consecutivi e tarpa sul nascere qualsiasi velleità di rimonta. Anzi, sul 4-3, sfrutta un turno di battuta quasi del tutto scevro di prime da parte del francese, per staccare definitivamente il suo avversario, approfittando di un sanguinoso doppio fallo sulla palla break, emblematico della giornata no al servizio di Tsonga.
Una giornata no favorita dall’aggressività costante in risposta dello svizzero che chiude con il punteggio di 6-4 6-3 6-3 in un’ora e 53 minuti di gioco.
Ci sarà, così, la rivincita della straordinaria semifinale del Roland Garros, per quello che sarà il 24° confronto diretto tra Roger Federer e Novak Djokovic (14-9 per Roger i precedenti). I due si affronteranno per il quinto anno di fila agli US Open, con lo svizzero sconfitto solo lo scorso anno al termine di una meravigliosa battaglia durata 5 set in cui non seppe sfruttare due matchpoint.
Dovrà servire con la stessa continuità odierna (72% di prime), Roger, e utilizzare molto di più il back rispetto a quanto fatto con Tsonga, se vorrà giocarsela alla pari con il tennista serbo che negli ultimi due turni non è sembrato l’extraterrestre ammirato nel corso dei primi otto mesi dell’anno.
Novak ha perso il primo set di questo suo US Open contro Janko Tipsarevic ritiratosi sul punteggio di 7-6 (2) 6-7 (3) 6-0 3-0 per un problema alla gamba sinistra. Per il numero 1 del mondo si tratta della sesta semifinale major consecutiva, ottenuta grazie alla sua 62esima vittoria su 64 di questa sua annata pazzesca.
C’è stato un piccolo sussulto per Nole a inizio quarto set quando, dopo uno straordinario recupero a rete, ha fermato il gioco per richiedere immediatamente l’intervento del medico. E’ stata semplicemente un’unghia dell’alluce spezzata ad arrecare noia a Djokovic che è tornato in campo poco dopo come se nulla fosse, riprendendo a macinare punti fino al “no mas” di Tipsarevic, costretto a chiudere anzitempo il miglior torneo dello slam della sua carriera.
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