WIMBLEDON. Federer va sotto di due set con Benneteau, ma poi la spunta al quinto. Dove è crollato Nadal, è sopravvissuto Roger. Ma quanti rischi. Tutto ok per Kim Clijsters.
Federer non perde prima dei quarti di uno Slam dal 2004
Di Lorenzo Baletti – 30 giugno 2012
Dopo Nadal (eliminato da Rosol), Djokovic (che perde un set con Stepanek), e Murray (che soffre con Karlovic), anche Roger Federer trema, e molto, contro Julien Benneteau. Il francese ha vinto i primi due set e si è trovato per quattro volte a due punti dal match nel quarto, senza mai arrivare a match point, prima di crollare nel quinto. Federer è parso un Re senza corona ma capace di soffrire e vincere una partita di lotta, di fisico. Il rossocrociato ottiene così l’ottavo successo in carriera rimontando due set di svantaggio, 4-6 6-7 6-2 7-6 6-1 lo score. Un bagno di umiltà per un Federer che non si è mai arreso, ha accettato l’idea di dover sudare contro un giocatore inferiore a lui, e alla fine l’ha spuntata con la forza soprattutto mentale. Da elogiare anche la splendida tenuta fisica del neo n.2 del mondo, che a quasi 31 anni corre e si muove come un ragazzino. Plausi anche per Benneteau, mai domo e protagonista di un gran match. Anzi, a lui va il merito di aver regalato al pubblico un incontro durato tre ore e mezza, combattuto e dalle mille emozioni. Emozioni che vorremmo potessero trasudare dalle parole di questo articolo, ma che solo il campo è capace di raccontare nella loro interezza.
Proviamo lo stesso a dirvi di come Benneteau abbia strappato il primo set di Wimbledon a Federer senza neanche concedere una palla break, con una tenacia da fondo campo che lo ha portato a giocare super-passanti. In avvio di secondo parziale sembra che l’inerzia della partita possa cambiare: Federer toglie la battuta all’avversario e va sul 2-0 e servizio. Solo un sussulto, perché il francese reagisce alla grande e recupera fino ad issarsi al tie break. Ma non prima di aver annullato la bellezza di tre set point a Federer sul 6-5. Roger continua a giocare non al meglio, contrariamente al transalpino che sfodera colpi da maestro dal servizio alla volèe, passando per colpi di rimbalzo e risposta. Il punteggio finale di 7-3 è sintomo di un tie break neanche troppo combattuto. Sotto di due set, Federer va negli spogliatoi a meditare, sperando di ritrovare gioco e mente. Di ritorno sull’erba del Centrale, la sua erba, Roger comincia un’altra partita. Terzo parziale a suo favore per 6-2, senza problemi. Come doveva essere. Un set di transizione per Benneteau, che comincia ad accusare un po’ di stanchezza. Non troppa, però, perché chi si aspettava un quarto set tutto in discesa per Roger, si sbagliava di grosso. Il francese è devastante al servizio, vince il 79% con la prima, e riesce a prolungare il set al tie break. Anzi, rischia addirittura di vincere la partita: sul 6-5 in suo favore, e servizio Federer, Benneteau si trova per tre volte a due punti dal match. Ma qui, va detto, è la classe di Roger a prevalere, insieme a un pizzico di fortuna. Grande lotta anche nel tie break, ancora il francese a due punti dalla vittoria, ma ancora Roger in grande spolvero, con il coraggio di sempre, e la consueta freddezza. Due set pari, e a questo punto il quinto set è una passerella. Benneteau accusa crampi, non riesce a muoversi con la velocità necessaria, è affaticato. Roger, invece, è fresco come una rosa. Una rosa che ha trovato le spine solo a fine partita. Meglio tardi che mai. Ora per Federer da sbrigare la pratica Malisse, bravo ad estromettere la testa di serie n.17 Verdasco.
Sul Campo 1 di Wimbledon Vera Zvonareva vive invece un dramma psico-fisico, e dopo un set e tre games chiama l’intervento del medico e poi addirittura esce dal campo per una lunga pausa di cure. Infine rientra sul terreno di gioco e si ritira dopo pochi giochi. E’ questo il momento clou di un match che, riavvolgendo il nastro, aveva visto la Clijsters in sufficiente controllo. Dopo un avvio con break per la belga, la russa era stata brava prima a recuperarlo, ma poi ancor più sciagurata a concederlo nel gioco subito seguente. Mantenuto l’ultimo servizio, mamma Kim aveva portato a casa la prima frazione senza eccessivi patemi d’animo, centrata nello scambio da fondo e aggressiva al punto giusto. Complice un buon 73% di prime palle in campo, con il 57% di punti ottenuti con la seconda. Patemi d’animo, invece, ne ha avuti parecchi la russa Zvonareva, che in avvio di secondo set sul punteggio di 2-1 per la belga, cade nell’ennesimo isterismo della sua carriera. Comincia a lamentarsi di presunti dolori a spalla e anca, poi piange, poi si siede e chiede il medical time out. Il medico la visita, le prova addirittura la pressione, le sente polmoni e battito cardiaco. La russa tossisce come avesse la broncopolmonite, continua a lacrimare, e chiede di poter andare negli spogliatoi. Non sappiamo cosa sia successo negli spogliatoi, ma Vera Zvonareva, sull’orlo di una crisi di nervi fino a pochi minuti prima, torna in campo e riprende a giocare. Tuttavia le cose non cambiano gran che: dopo soli altri quattro games, ceduta la battuta sul 3-3, la Zvonareva decide di ritirarsi. Il motivo è ignoto, non sappiamo se i problemi siano stati fisici o psicologici, fatto sta che Kim Clijsters vola agli ottavi dove affronterà Angelique Kerber.
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