Roger batte Raonic e ottiene l’11a vittoria consecutiva. Del Potro regola un Verdasco a due facce. Ok Nadal, fuori Ferrer. La Vinci dominata dalla Sharapova…

di Andrea Nizzero – foto Ray Giubilo

 

Non perdere mai il servizio ma vincere solo al terzo set. E' la non così strana vicenda di Roger Federer, che batte Milos Raonic per 67 (4) 62 64 nell'incontro più atteso di giornata. Di fronte non solo due generazioni, ma anche due tra i giocatori più caldi dell'anno, con due titoli per parte (rispettivamente Rotterdam e Dubai, Chennai e San Jose).

Non è certo una sorpresa, in un match che si sapeva sarebbe stato dominato dai servizi, vedere i due contendenti arrivare al primo tie break senza scossoni. La differenza la fa un solo minibreak nell'ottavo punto, e lo subisce Federer sbagliando un diritto. Con la calma del (futuro) campione, Milos sfrutta il servizio e chiude il parziale.

Federer non solo reagisce, ma ruggisce nel secondo: break in apertura bissato per andare 4-1, e in un lampo è 6-2. Nel set decisivo il canadese si rimette in carreggiata, e con lui torna a valere la regola dei servizi. Almeno fino al settimo game: alla prima palla break del set, Roger riesce a rispondere alla prima di Raonic, per poi passarlo di rovescio. Per il 21enne di origini montenegrine è una sconfitta che non fa così male, per il 30enne di Basilea l'undicesima vittoria consecutiva e una conferma di poter competere per il titolo anche in California.

 

Il programma dell'imponente Stadium di Indian Wells si era aperto con con un incontro dal pronostico piuttosto chiuso, nonostante il nome di entrambi i contendenti sia di primo piano. Del Potro, uno dei giocatori più solidi del 2012 e negli ultimi due mesi battuto solo da Roger Federer (Australian Open, Rotterdam, Dubai; in mezzo la vittoria a Marsiglia), affronta un Fernando Verdasco in crisi di risultati e fiducia. Se il percorso che l'aveva portato in finale nel recentissimo torneo di Acapulco aveva dato qualche segnale incoraggiante, la sconfitta disastrosa rimediata contro Ferrer nell'atto conclusivo ha confermato la distanza che separa il madrileno dai primi della classe.

Il primo set rispecchia in pieno le indicazioni della vigilia: un Verdasco decisamente poco volitivo rimedia in 37 minuti un 6-2 che non ammette repliche. Per Del Potro, 80 per cento di prime in campo e stessa percentuale di punti realizzati.

Il secondo set è tutt'altra cosa. Il servizio e il diritto di Verdasco iniziano a funzionare, e il vantaggio di servire per primo lo porta sul 5-4. Senza quasi accorgersene, Del Potro rischia di andare al terzo set quando si ritrova a fronteggiare quattro palle break che sono ovviamente anche set point. I primi tre, consecutivi, li salva con calma imperturbabile: due col servizio, il terzo spingendo con il rovescio. Il quarto invece ci pensano il nastro e Verdasco: il primo rallenta una risposta che sarebbe stata quasi sicuramente vincente, il secondo mette in rete la palla decisamente facile che torna dal campo di Del Potro.

Il tie break, spettacolare e incerto, vede Verdasco procurarsi il quinto e il sesto set point, quando fa seguire un solido scambio da fondo a un diritto spaventoso a 100 miglia orarie. Delpo però annulla con calma anche questi, e si cambia campo sul 6 punti pari. La partita finisce quando Fernando serve un sanguinoso doppio fallo che manda l'avversario al primo match point. E' sufficiente.

 

A chi si sarebbe aspettato un ottavo tra Del Potro e Ferrer (cioè praticamente tutti), ha avuto qualcosa da ridire Denis Istomin. L'uzbeko ha firmato la sorpresa del torneo, battendo un David Ferrer quest'anno praticamente inarrestabile e interrompendo la sua striscia di 11 vittorie consecutive, con un punteggio anche piuttosto netto di 64 63.

Che non fosse una buona giornata per lo spagnolo si è capito quasi subito, quando ha subito il break in apertura di partita. Che fosse una giornata davvero storta si è invece iniziato ad intuirlo quando, forte di quel break, Istomin ha servito e chiuso il primo set. Se si esclude un timido tentativo di allungo ad inizio secondo set, la reazione di Ferrer non è però mai arrivata.

 

Davvero nessun problema per Rafael Nadal, che schianta Marcel Granollers con il punteggio 61 64. Una parvenza di partita si è avuta solo nel secondo set, quando il maiorchino ha dovuto annullare due palle per il controbreak al connazionale. E' il rischio più grande corso da Rafa, in una partita del tutto dominata.

Potrebbe essere più impegnativo l'incontro di ottavi di finale, ma solo se Alexandr Dolgopolov (b. Baghdatis 64 57 64) dovesse trovare una continuità di rendimento che non sembra finora appartenergli.

 

Sul versante femminile, la sorpresa del giorno porta la firma di Ana Ivanovic che, tornata grande per una notte, batte con agio (63 62) una Caroline Wozniacki ancora un po' spaesata dai cambiamenti in classifica degli ultimi mesi. Sono tornati a farsi vedere il servizio e il diritto che avevano portato la bella serba in vetta alla WTA, con un titolo del Roland Garros in tasca.

Ora incontrerà Marion Bartoli, che ha battuto Lucie Safarova.

 

Poco ha potuto la nostra Roberta Vinci contro una Maria Sharapova decisamente fuori categoria. La russa ha vinto per 62 61, inanellando anche 10 giochi consecutivi durante l'incontro.

 

Vittorie agili anche per Vika Azarenka (b. Goerges 63 61) e Li Na (b. Zakopalova 61 60).

 

 


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