Federer, Murray e Nadal e le loro idee sull’antidoping
Il recente report WADA sulla Russia, in cui si rivela l'esistenza di una specie di "doping di stato", ha messo in allarme alcuni top-players. Tra loro Roger Federer, Andy Murray e Rafael Nadal. Lo svizzero ha detto di non essere sorpreso, ed anzi ha aggiunto: "Dicono che anche altre nazioni non si stanno comportando in modo corretto". Federer ritiene che i controlli nel tennis dovrebbero essere aumentati soprattutto nelle fasi finali dei tornei. "Dopo una finale mi guardo intorno e mi domando dove sia l'antidoping. Dai quarti in poi ci sono in palio molti soldi, è importante sapere che saremo messi alla prova. In questo modo dovrebbero sparire i cattivi pensieri. Il programma antidoping è migliorato, ma possiamo fare di più. Ci vogliono più risorse". Murray è convinto che sia importante la qualità dei test. Nel 2015 è stato controllato più di ogni altro anno, "ma non significa molto. Lance Armstrong era il ciclista più controllato di tutti e oggi sappiamo che non era pulito. I test negativi potrebbero anche non voler dire molto". Rafa Nadal si è concentrato sulla trasparenza: a suo dire, i risultati dei test dovrebbero essere al 100% pubblici e si è detto disponibile anche a un piccolo prelievo sui prize money per migliorare la lotta al doping. Il recente report WADA sulla Russia, in cui si rivela l'esistenza di una specie di "doping di stato", ha messo in allarme alcuni top-players. Tra loro Roger Federer, Andy Murray e Rafael Nadal. Lo svizzero ha detto di non essere sorpreso, ed anzi ha aggiunto: "Dicono che anche altre nazioni non si stanno comportando in modo corretto". Federer ritiene che i controlli nel tennis dovrebbero essere aumentati soprattutto nelle fasi finali dei tornei. "Dopo una finale mi guardo intorno e mi domando dove sia l'antidoping. Dai quarti in poi ci sono in palio molti soldi, è importante sapere che saremo messi alla prova. In questo modo dovrebbero sparire i cattivi pensieri. Il programma antidoping è migliorato, ma possiamo fare di più. Ci vogliono più risorse". Murray è convinto che sia importante la qualità dei test. Nel 2015 è stato controllato più di ogni altro anno, "ma non significa molto. Lance Armstrong era il ciclista più controllato di tutti e oggi sappiamo che non era pulito. I test negativi potrebbero anche non voler dire molto". Rafa Nadal si è concentrato sulla trasparenza: a suo dire, i risultati dei test dovrebbero essere al 100% pubblici e si è detto disponibile anche a un piccolo prelievo sui prize money per migliorare la lotta al doping.