Da Wimbledon, Alessandro Terziani – foto Getty Images
A Wimbledon, in una giornata fredda e a tratti piovosa, si sono giocati i quarti di finale maschili. Come da pronostico le prime 3 teste di serie hanno vinto facilmente i loro incontri. Il match più incerto, quello tra Wawrinka e Gasquet, ha avuto un epilogo a sorpresa con il successo del francese che torna in semifinale a Wimbledon dopo 8 anni ed eguaglia il suo miglior risultato in uno slam (semifinalista anche agli Us Open 2013).
Il primo a raggiungere la semifinale è stato Federer che ha passato più tempo negli spogliatoi nelle due interruzione per pioggia che in campo dove ha impiegato solo 1 ora e 34 minuti a piegare la resistenza del francese Gilles Simon. La vera notizia del match è stato il break subito dallo svizzero dopo ben 116 turni di battuta inviolati (l’ultimo break risaliva alla finale di Halle con Kohlschreiber) sul 5-4 del secondo set. Una piccola disattenzione che non macchia certo una prestazione impeccabile condita da 36 vincenti e 11 ace. Federer arriva in semifinale in ottima forma ma senza aver mai dovuto affrontare match particolarmente impegnativi.
Nella semifinale più attesa e incerta, Federer incontrerà Andy Murray, 12-11 per lo svizzero i precedenti. Il ricordo va subito all’estate 2012 quando i due si affrontarono due volte in finale a Wimbledon spartendosi Championships (Federer) e oro olimpico (Murray). Lo scozzese è stato oggi chirurgico contro il sorprendente Pospisil in un match iniziato open e terminato indoor dopo la chiusura del tetto. Un break per set e Murray ha chiuso la pratica in 2 ore e 12 minuti. Una sola palla break concessa dallo scozzese al tramonto del match sul 5-4 del terzo set. Per lo scozzese oggi si erano pure scomodati il Duca di Cambridge Williams con la moglie Kate e David Beckham con il figlio dodicenne Romeo.
Novak Djokovic ha impiegato solo 1 ora e 48 a battere per la 13^ volta su 13 Marin Cilic. Come a Murray, al serbo è bastato un break per set per chiudere la partita. Djokovic, da par suo, non ha concesso alcuna chance al croato sul proprio servizio. Con sollievo il serbo ha appreso nella Player Lounge della sconfitta ad opera di Gasquet di Stan Wawrinka, il suo giustiziere nella finale del Roland Garros.
L’incontro tra Wawrinka e Gasquet, i due più bei rovesci a una mano del circuito, ha risollevato una giornata tennistica fin lì avara di emozioni. I primi quattro set sono scorsi piuttosto veloci con pochi scambi, tra colpi vincenti ed errori gratuiti. Primo set a favore del francese grazie a un break sul 3-3. Poi la rimonta dello svizzero che alzava il livello del proprio gioco. Uno sciagurato doppio fallo di Gasquet sul 4-5 regalava il secondo set a Wawrinka. Nel terzo set era decisivo il break dello svizzero sul 2-1. Nel quarto set, piuttosto equilibrato, per ironia della sorte era questa volta Wawrinka con un doppio fallo sul 4-5 a consegnare il set a Gasquet. Quinto set all’insegna delle emozioni. Sul 4-3 Gasquet effettua il break e va a servire per il match sul 5-3. Wawrinka gioca il suo miglior tennis e riesce a effettuare il contro break. La partita vive il suo momento più emozionante. 5-5, si procede a oltranza con i due giocatori protagonisti di scambi entusiasmanti. Sul 9-9 pari lo svizzero si procura una palla break che è quasi un match point. Non la sfrutta e, come nel calcio, a goal sbagliato segue sempre goal subito. Sul 10-9 Gasquet va 0-40 sul servizio di Wawrinka e riesce a chiudere il match al terzo tentativo dopo 3 ore e 28 minuti. Con Djokovic il francese ha vinto solo una volta su 12 precedenti, servirà un impresa.
Quarti maschili
Federer b. Simon 6-3 7-5 6-2
Murray b. Pospisil 6-4 7-5 6-4
Djokovic b. Cilic 6-4 6-4 6-4
Gasquet b. Wawrinka 6-4 4-6 3-6 6-4 11-9