Roger Federer, in un’intervista rilasciata alla Reuters, ha parlato del suo rapporto con la famiglia e dell’importanza delle figlie, della sconfitta a Rotterdam, della fondazione benefica, del Sud Africa e del caso Pistorius …

traduzione di Francesca Colombo – foto Getty Images

– Il tuo viaggio qui è coinciso con la scioccante storia di Pistorius. Cosa pensi delle forti pressioni a cui sono sottoposti gli atleti professionisti?

“Ognuno gestisce la pressione in modo diverso. Il mio successo è arrivato gradualmente e mentre tutti si aspettavano che io diventassi numero 1 del mondo e che vincessi tanti titoli, per me invece è stata una grande sorpresa. La notorietà non è sempre facile da gestire, c’è chi la evita, chi ci si butta a capofitto e chi come cerca una via di mezzo. Quando sei molto conosciuto la gente, i fan, tendono a enfatizzare le tue prestazioni fino all’eccesso distorcendo quasi la realtà”.

– Quindi mi stai dicendo che stiamo dando troppa visibilità al caso Pistorius solo perché si tratta di lui?

“Beh quella di Pistorius è una vicenda particolare, non si può paragonare con altre situazioni”.

– Quanto è importante prendersi del tempo libero?

“Per me, vacanze e famiglia sono importanti quanto è importante allenarsi. Infatti cerco di prendermi 10-15 giorni di break per stare con la mia famiglia. Dopo gli Australian Open ho fatto due settimane di vacanza per trascorrere del tempo con la mia famiglia”.

– Per l’anniversario della tua fondazione cosa vorresti fare?

“Beh ci sono molte cose da fare. Sicuramente tornare qui in Sud Africa era tra le mie priorità. Mia mamma è di qui, io sono molto legato al Sud Africa, è una parte di me. In questo senso stiamo pensando a un altro “Match for Africa” come ho fatto due o tre anni fa con Rafa Nadal dove siamo riusciti a tirare su 3 milioni di dollari. Non so se questo sarà l’anno giusto ma lo spero”.

– E’ importante per persone nella tua posizione riuscire a fare delle donazioni?

“A volte non è necessariamente una questione solo di soldi. Le persone cercano ispirazioni, parole di aiuto, qualcosa che li renda felici a fine giornata. Sicuramente in questi posti i soldi più che in altri sono indispensabili”.

– Le tue gemelle hanno quasi 4 anni. Pensi che la famiglia ti abbia agevolato o no professionalmente parlando?

“Sono contento di essere riuscito a gestire entrambe le cose. Sicuramente i primi anni con le gemelle è stata veramente dura ma grazie a mia moglie che è stata incredibile siamo riusciti a gestire tutto alla perfezione. A Rotterdam, settimana scorsa forse ho giocato male perché ero lì senza di loro. Mi mancavano molto. Sicuramente dieci anni fa non mi sarei mai immaginato di dover gestire tennis e famiglia insieme. Nei tuoi sogni tu ti immagini spesso con il trofeo in mano ma non immagini mai di poter alzare un trofeo come a Wimbledon e guardare le tue bambine sugli spalti. Sono felice di poter vivere queste emozioni e questi ricordi che mi rimarranno per sempre”.

 

La Fondazione di Roger Federer finanzia 40 scuole in Limpopo (una provincia a Nord del Sud Africa)  e spende oltre 3 milioni di dollari all’anno per i progetti educativi in Sud Africa, Botswana, Zambia, Zimbabwe, Malawi, Etiopia e Svizzera. Oltre 50.000 bambini hanno beneficiato del sostegno della Fondazione per quanto concerne l’educazione nelle scuole infantili e materne.

Intervista rilasciata alla Reuters