Coraggiosa decisione dello svizzero: a 32 anni, si separa da Paul Annacone. "Abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati". Andrà avanti da solo o cercherà un sostituto? 
La collaborazione Federer-Annacone è durata tre anni e mezzo

TennisBest – 13 ottobre 2013


Quella di separarsi da Paul Annacone è una scelta che la dice lunga sullo spirito di Roger Federer. Al termine di una stagione durissima, la peggiore in carriera, Roger ha annunciato la separazione con il coach americano (che in passato aveva lavorato con Pete Sampras e Tim Henman) tramite un annuncio sul suo sito internet. La separazione arriva dopo un periodo di tre anni e mezzo, in cui Federer si è aggiudicato uno Slam (Wimbledon 2012) e ha superato il muro delle 300 settimane in vetta al ranking ATP. "Dopo numerose conversazioni, culminate al termine dell'ultimo blocco di allenamenti, abbiamo sentito che fosse il momento migliore per entrambi" ha scritto Federer. La scelta arriva in un momento delicato, poichè dovrà giocare al top gli ultimi due tornei dell'anno (Basilea e Parigi Bercy) per qualificarsi alle ATP World Tour Finals di Londra. Il 2013 di Federer è stato molto complicato. Frustrato dai risultati scadenti e da una schiena malandata, in estate ha provato una nuova racchetta, con un telaio più ampio, ma ha ottenuto pessimo risultati sia ad Amburgo che a Gstaad. Per questa ragione, è tornato al vecchio telaio da 90 pollici.

Perdendo al secondo turno di Wimbledon contro Sergiy Stakhovsky, ha interrotto la striscia di 36 quarti di finale consecutivi in uno Slam. Nel suo messaggio, ha comunque riconosciuto ad Annacone la capacità di averlo aiutato a centrare i due obiettivi che si erano posti all'inizio della collaborazione: vincere un torneo dello Slam e tornare al numero ATP. "Oltre a molti succeessi e splendidi ricordi, questi due obiettivi principali sono stati raggiunti". Prima di Annacone, i coach più importanti dello svizzero erano stati Peter Carter (fondamentale negli anni giovanili, poi deceduto in un incidente stradale), Peter Lundgren e Tony Roche. C'è poi stato un lungo periodo senza coach, ma sempre sotto la supervisione di Severin Luthi, capitano della Svizzera di Coppa Davis, ancora oggi presente in molti tornei. Luthi non è menzionato nel comunicato, quindi dovrebbe continuare a rivestire il suo ruolo. Sarà interessante vedere se Federer deciderà di andare avanti così, oppure cercherà un nuovo allenatore. Di sicuro non gli mancano le motivazioni.