Di Riccardo Bisti – 9 ottobre 2014
Il titolo era già pronto. Stavamo per titolare “Il ruggito dello Yacarè”, alludendo al soprannome di Leonardo Mayer, autore di una partita coraggiosa e di buona qualità contro sua maestà Roger Federer. Reduce dalla miglior stagione in carriera, l'argentino si è trovato per cinque volte a un solo punto da una straordinaria vittoria su Roger Federer. Cinque matchpoint, due sul 5-4 nel terzo set e e tre nel tie-break. Niente da fare, lo svizzero si è salvato (a volte con un pizzico di fortuna), e un millimetrico pallonetto lo ha spinto agli ottavi del torneo cinese, dove se la vedrà con Roberto Bautista Agut. Sospiro di sollievo per il pubblico, ma anche per gli organizzatori, che nei match precedenti avevano perso Nadal, Wawrinka, Nishikori, Raonic e Dimitrov. Invece la dea bendata ha baciato Federer, soprattutto nel primo matchpoint. L'argentino ha messo sul nastro un passante di rovescio ravvicinato, non difficile. Federer non l'avrebbe mai preso, invece la palla è rimasta lì, dalla sua parte di campo. Un dritto in progressione dello svizzero ha cancellato il secondo, ma Mayer ha continuato a giocare piuttosto bene, con coraggio e un servizio molto efficace. Avanti 6-4 e poi 7-6 nel tie-break, non è riuscito a chiudere. Le ha provate tutte, tentando anche un ardito serve and volley sul 6-5. Ma ha giocato una volèe disordinata, subito punita dal passantino di Roger Federer. E così, pochi minuti dopo, Federer alzava le braccia al cielo e stringeva la mano a un avversario sull'orlo delle lacrime. Mayer era distrutto, aveva la sensazione di aver perso l'occasione della vita.
IL RECORD DI VOLEE SBAGLIATE
“Penso di essere stato molto fortunato – ha ammesso Federer – onestamente meritava lui, è stata la rimonta più clamorosa della mia carriera”. In effetti, soltanto una volta gli era capitato di vincere una partita dopo aver annullato più matchpoint. Nel 2003, al Masters 1000 di Cincinnati, ne aveva cancellati sette a Scott Draper. Federer non ha giocato una buona partita. Ha commesso l'inusuale numero di 57 errori, ed è stato piuttosto negativo sotto rete. Continuava ad essere aggressivo, a cercare la via della rete, con continuità, ma non aveva la giusta coordinazione occhio-mano. Come se le vacanze che si è preso dopo la semifinale di Davis lo ha un po' appannato. E lui non ha problemi ad ammetterlo: “Non sono felice del modo in cui ho giocato – ha ammesso – ho provato a battere il record mondiale di volèe sbagliate. Gli occhi non seguivano perfettamente la palla, non leggevo il gioco con così tanta facilità come mi riusciva prima delle vacanze. Tuttavia, ogni partita e ogni minuto che passo sul campo da tennis sarà di aiuto. Sono contento di avere un'altra chance, oggi”. Già, oggi, perchè l'incontro è terminato a mezzanotte passata. Giocherà comunque alle 20 locali (le 14 italiane, diretta Sky Sport 2), quindi avrà tutto il tempo necessario per recuperare.
ROGER TORNA AL NUMERO 2 ATP
Federer non aveva grandi ricordi a Shanghai contro gli argentini. Nove anni fa, nella finale del Masters, si arrese a David Nalbandian al termine di un gran match di cinque set, in cui si trovò a diverse volte a due punti dal successo. Allora era il numero 1 indiscusso. Stavolta, un argentino gli ha lasciato strada dopo aver avuto cinque matchpoint e gli consente di risalire al numero 2 ATP, superando l'eterno rivale Rafael Nadal. L'ultima volta che Federer era stato così in alto risaliva al 6 maggio 2013. E' l'ennesima rivincita di un campione dato troppe volte per finito, che quest'anno ha già vinto la bellezza di 57 partite, condite da tre titoli ATP (Dubai, Halle e Cincinnati) e la finale a Wimbledon. Giunto a quota 80 titoli, adesso punta dritto al successo in Coppa Davis, unico trofeo importante che manca al suo palmares. Ma c'è una battaglia per il numero 2 che risulta molto importante: chiudere l'anno in seconda posizione darà la certezza di essere dalla parte opposta di Novak Djokovic nel tabellone dell'Australian Open. E scusate se è poco.