Come undici anni fa. Quattro parole che racchiudono il senso di quello che sta succedendo in questo avvio di stagione. C'è solo una differenza: nel 2006, Roger Federer era il Re indiscusso del tennis, seminava vittorie e centrava un record dopo l'altro. Oggi, con quattro figli a carico e la carta d'identità sempre più ingiallita, ha colto uno splendido successo a Indian Wells, un mese e mezzo dopo l'impresa all'Australian Open. Battendo Stan Wawrinka con il punteggio di 6-4 7-5, si è aggiudicato per la quinta volta il BNP Paribas Open, per la 25esima un Masters 1000 e ha centrato il titolo numero 90 nel circuito ATP. Ed è attorno a quel numero che bazzicheranno titoli (anche il nostro), celebrazioni e ragionamenti in queste ore. Un ritorno che profuma di favola e che ha mandato in estasi la comunità degli appassionati. Roger è d'accordo: “E' stata un'altra settimana da favola – ha detto – ma sono ancora nella fase del ritorno. Spero che il mio corpo mi consenta di continuare a giocare. L'anno scorso è stato triste non poterci essere. Adesso sto vivendo una sensazione incredibile, Indian Wells è uno dei miei tornei preferiti: la mia prima apparizione risale a 17 anni fa”. Lasciando stare Dubai, dove è inciampato contro Evgeny Donskoy, ha intascato 3.000 punti ATP nel 2017 ed è primo nella Race che porterà alle ATP World Tour Finals, dove l'anno scorso fu tristemente assente. A 35 anni e otto mesi, è diventato il più anziano a vincere un torneo Masters 1000 dai tempi di Andre Agassi, che ne aveva 34 e spiccioli quando vinse a Cincinnati nel 2004.
STAN, UN BREAK NON BASTA
Dal punto di vista tecnico, Federer ha confermato quello che aveva già mostrato in Australia: anzi, la distanza dei 2 set su 3 gli è amica e gli consente di giocare un rovescio splendente. Ne ha sparato uno da urlo già nel primo game, preludio ai dieci winner tirati nel primo set. Non è stata una partita memorabile: d'altra parte, Federer e Wawrinka si conoscono troppo bene. E sono amici. Amici veri. Può giusto scappare un “Come On!”, ma l'agonismo vero è un'altra cosa. Federer è stato maestoso al servizio: si è presentato in finale senza aver mai perso il servizio, e nel primo set ha concesso la miseria di quattro punti. Lo strappo è arrivato al decimo game. Sul 5-4, dal 30-30, Wawrinka ha sbagliato un paio di dritti che hanno indirizzato la partita. D'altra parte, Stan non lo aveva mai battuto in 14 precedenti sul cemento. Però è un grande professionista, oltre che un campione, e in avvio di secondo ha fatto l'impresa del torneo: strappare il servizio a Federer. Resterà l'unico break incassato da King Roger in tutto il torneo. Nel game successivo cancellava un paio di palle break e si issava, faticosamente, sul 2-0. Poteva iniziare una nuova partita, problematiche inedite per Federer. Ma niente da fare, il divario era troppo. Tre game consecutivi lo riportavano a fare gara di testa. Sul 4-5 Wawrinka teneva, ma sul 5-6 non c'era niente da fare: dopo appena 80 minuti, Roger alzava le braccia al cielo e festeggiava nel migliore dei modi la festa del papà.
OBIETTIVI DA RICONSIDERARE
Il suo box familiare, in tribuna, era colmo. Genitori, Mirka Vavrinec, le figlie maggiori…una bella scena. Anche Wawrinka, durante la premiazione, era piuttosto emozionato. Forse pensava a sua figlia: ha chiuso i rapporti con la famiglia per intraprendere una love story con Donna Vekic, ma è pur sempre un papà. “Mi dispiace, sono stanco dopo 10 giorni di torneo, mi dispiace… – ha detto con le labbra tremolanti, salvo poi ritrovare il buon umore rivolgendosi a Federer – ho perso una partita dura contro di te, in Australia, ma durante la finale ero il tuo primo fan. Chiunque ama il tennis ama vederti giocare, quindi è sempre bello ammirarti a questi livelli, si spera per ancora molti anni”. Da parte sua, Federer ha ammesso per la prima volta quali erano i suoi progetti a inizio stagione: “Vincere in Australia e a Indian Wells non era tra i miei progetti. L'obiettivo era raggiungere i primi 8 dopo Wimbledon. Invece è successo tutto molto più velocemente. Il futuro? Farò un piano, soprattutto per la terra battuta, dopo Miami. Poi vedremo quali saranno gli obiettivi, perché sono chiaramente cambiati dopo questo inizio da sogno”. Come detto, per Federer è il titolo numero 90 in carriera e consolida la sua terza posizione nella classifica di tutti i tempi, alle spalle di Jimmy Connors (109) e Ivan Lendl (94). “Per me è stato un grande avvio di stagione, l'anno scorso non ha vinto alcun titolo. Il cambiamento è grande e si sente molto”. Dopo l'ultima volèe, le gemelline hanno iniziato a saltellare piene di gioia. Chissà se sapevano che era la festa del papà. Del loro immenso papà.
ATP MASTERS 1000 INDIAN WELLS – Finale
Roger Federer (SUI) b. Stan Wawrinka (SUI) 6-4 7-5