La presenza di Roger Federer a Istanbul non aveva una grossa valenza tecnica. Gli organizzatori del neonato torneo turco, consapevoli di dover riempire lo stadio, vista anche la presenza del boss ATP Chris Kermode, hanno trovato i fondi sufficienti per assicurarsi la presenza della leggenda svizzera. Lui ha accettato di buon grado perchè non era mai stato in Turchia e perchè sulla terra battuta può programmarsi più o meno a piacimento. Ha detto di avere buone ambizioni per il Roland Garros, dove spera di arrivare “almeno” in semifinale, ma non c'è dubbio che per lui sia lo Slam più ostico. E allora ha accettato di giocare un torneo di livello medio basso. Tuttavia, vincere non è mai banale. E così Federer merita gli applausi per aver intascato il titolo numero 85, ottimo per le statistiche e per dare il via all'inseguimento a Ivan Lendl. L'ex cecoslovacco, infatti, è il secondo più titolato dell'Era Open con i suoi 94 titoli. Roger può agganciarlo, mentre è più complicata la rincorsa a Jimmy Connors, leader con 105 tornei (anche se vengono conteggiati alcuni tornei non di grande valenza, persino eventi a quattro giocatori…). Federer ha rischiato di perdere in semifinale contro Diego Schwartzman, ma sapeva che in finale avrebbe dovuto giocare meglio. Pablo Cuevas è un terraiolo forte ed insidioso. Lo scorso anno ha intascato due tornei (Bastad e Umago), e quest'anno si è confermato interrompendo il sogno di Luca Vanni a San Paolo. Palla pesante, splendido rovescio a una mano, aveva discrete armi per poterlo mettere in difficoltà. Invece Federer ne è uscito in modo quasi indolore, anche se ha dovuto cancellare ben tre setpoint nel tie-break del secondo set. Il tabellone segnapunti, alla fine, diceva 6-3 7-6 per lo svizzero. E' il titolo numero tre della sua stagione dopo quelli intascati a Brisbane e Dubai.
OCCHIO A PABLO CUEVAS
Questo torneo alimenta le statistiche di Federer: era la 128esima finale della sua carriera e gli ha permesso di aggiornare…la geografia della sua carriera. La Turchia è il 19esimo paese dove si aggiudica un titolo ATP, l'undicesimo in Europa. Il modo in cui si è aggiudicato il secondo set, con uno spettacolare 13-11, fa ben sperare i suoi tifosi. Voleva vincere, ha vinto, e adesso si presenta a Madrid con un buon carico di fiducia. Può essere ottimista: proprio alla Caja Magica aveva vinto il suo ultimo torneo sulla terra, nel 2012. Ma allora si parlava di terra blu. Per trovare il suo ultimo successo su un campo rosso bisogna andare addirittura al 2009, quando vinse il suo unico Roland Garros battendo in finale Robin Soderling. Quello di Istanbul è “soltanto” il decimo titolo sulla terra rossa, undicesimo si consideriamo Madrid 2012. Il torneo di Istanbul, a parte il livello medio non eccelso (meno male che c'era Federer) conferma la qualità di Cuevas: esploso lo scorso anno,si conferma una mina vagante per i grandi tornei sul rosso. Contro Federer ha giocato un secondo set di altissimo livello, con un cuore grosso così. Dopo aver incassato il break al settimo game, si è issato sul 4-4 e ha giocato un game tutto cuore che lo ha issato sul 5-4 rimontando da 0-40. Nel tie-break ha cancellato quattro matchpoint a Federer, e per poco non allungava il match al terzo. Già vincitore al Roland Garros in doppio, quest'anno potrebbe essere tra i possibili outsider in singolare. Ma Istanbul non c'era niente da fare: Federer è sempre Federer.
ATP ISTANBUL – Finale
Roger Federer (SUI) b. Pablo Cuevas (URU) 6-3 7-6(11)