Il serbo cerca il quarto successo consecutivo sulla Rod Laver Arena per avvicinare il grande Roy Emerson, Roger tenta l’impresa… di GIORGIO VALLERIS

di Giorgio Valleris – foto tratte da Twitter

 

Per ritrovare Novak Djokovic scuro in volto uscire dalla Rod Laver Arena di Melbourne dobbiamo fare un salto indietro nel tempo di quattro anni quando, nel corso dei quarti dell'edizione 2010 dello Slam australiano fu sconfitto da Jo-Wilfried Tsonga. Un brutto colpo per Nole che aveva già trionfato agli Australian Open 2008. Ma da quel ko, il 26enne di Belgrado non ha più sbagliato un colpo, collezionando la bellezza di tre titoli consecutivi (2011, 12 e 13) con 21 match vinti e nemmeno un passo falso.

 

 

Numeri che parlano da soli e che Nole ha tutta l'intenzione di rendere ancora più impressionanti. Con quattro sigilli sotto il cielo di Melbourne, Djokovic è il secondo giocatore più vincente di sempre in questo Major in coabitazione con Roger Federer, Andre Agassi, Ken Rosewall e Jack Crawford. Il record è ancora saldamente nelle mani di Roy Emerson che vinse per sei volte tra il 1961 e il '67. Un primato impreziosito da 5 successi consecutivi contro i tre di Nole che, nell'edizione 2014, proverà a rimpinguare il bottino.

 

Per il momento il primato di Emerson non trema, ma a 27 anni il serbo ha tutte le possibilità di mandare in soffitta un record che dura dal 1967, anno dell'ultimo successo del tennista australiano. Ma Nole si è portato a casa 4 degli ultimi 6 trofei degli Aussie Open, in particolare quello 2012 è stato vinto dopo una "guerra" di 5 ore e 53 minuti contro Rafa Nadal. Insomma, cifre alla mano il favorito non può essere che lui, anche se Rafa lo ha scavalcato in cima alla classifica atp e lo ha sconfitto nell'ultimo scontro Slam nella finale degli US Open dell'anno passato.

 

Certo, l'avversario numero uno per Djokovic resta senz'altro Nadal, che pure ha vinto solo nel 2009 a Melbourne. Ciò nonostante il maiorchino ha ampiamente dimostrato di non temere più (né tecnicamente né fisicamente) le superfici veloci, concetto ribadito con forza pochi giorni fa sul cemento del Qatar. Roger Federer, pur sconfitto da Hewitt a Brisbane, appare in buone condizioni e non si sente certo troppo vecchio per tentare un'impresa, proprio come quella compiuta da Rosewall che nel 72 alzò il trofeo all'età di 37 anni. Qui Federer ha vinto nel 2004, 2006, 2007 e 2010; anche lui sta già scaldando i motori ed ha sempre un feeling particolare con la Rod Laver Arena. Tutte da verificare invece le condizioni di Andy Murray, reduce dallìoperazione alla schiena dell'autunno 2013 e in cerca il primo sigillo nel Melbourne Park.