Lo svizzero gioca una brutta partita e lascia strada a Kei Nishikori. Ha commesso troppi errori ed è sembrato poco reattivo. “Adesso voglio essere pronto per Roma”.
Roger Federer si presenterà a Roma con due match nelle gambe negli ultimi due mesi
Di Riccardo Bisti – 10 maggio 2013
“Roger Federer era un mio idolo. Batterlo era tra i sogni della mia carriera. Avrò bisogno di un paio di giorni per festeggiare”. Kei Nishikori dovrà aspettare prima di organizzare una maxi-festa, anche se il suo carattere schivo non fa pensare a qualcosa che faccia impallidire il Carnevale di Rio. Detto questo, la vittoria contro Roger Federer a Madrid è un risultato straordinario. Ad oggi, aveva battuto un solo top-40 sulla terra battuta (Mardy Fish a Houston). Non poteva chiedere di meglio nel pomeriggio madrileno, in cui ha superato 6-4 1-6 6-2 un Roger altalenante e così così sul piano fisico. Tra i due ci sono otto anni di differenza, ma sembravano molti di più. E' un brutto segnale, perchè Federer adora le condizioni di Madrid. Era sempre arrivato almeno nei quarti, ed è l’unico ad aver vinto due volte alla Caja Magica. Una sconfitta così netta, senza pathos, preoccupa i suoi sostenitori. Nishikori è un ottimo giocatore. Ama scambiare da fondo, ma sulla terra paga un servizio non trascendentale e la lentezza della superficie favorisce i muscoli latini piuttosto che il cervello nipponico. Le sue qualità emergono con più agio sui campi veloci. E Madrid, in effetti, è un campo piuttosto veloce.
Questo risultato, tuttavia, è figlio della cattiva prestazione di Federer. Lo svizzero è partito lento, ha perso il primo set, ha dominato il secondo, ma poi si è spento nel terzo dopo aver avuto un paio di chance in avvio. Nishikori ha fatto il suo dovere, brekkando Roger nel quarto e nell’ottavo game. L’impressione è che Federer ci sia con la testa, un po’ meno col cuore. E’ come se dovesse costringersi ad aver voglia di vincere. Strano, perchè le motivazioni non gli mancano. Nishikori è stato bravo a non tremare, non gli è venuto il braccino. Che fosse la sua giornata si è capito nella prima palla break, trasformata con un bel dritto a uscire. Un altro "inside out" gli ha consegnato il setpoint, trasformato grazie a un brutto rovescio di Federer. In quel momento, la gente ha iniziato a temere di perdere Federer. Apprezzano Nadal, ma lo svizzero è un divo che travalica i confini. Anche i madrileni lo amano alla follia. Lui ha percepito questo affetto nel secondo set, dove ha mostrato sprazzi del Federer che conosciamo. Variazioni, tagli, profondità alternate, palle corte e passanti. Uno spettacolo. Onestamente, in pochi avrebbero pensato a un successo del giapponese, a maggior ragione quando Federer ha avuto più di una chance sull’1-1 nel terzo. Si è trovato 0-30, ma poi ha sbagliato tre risposte consecutive e ha commesso altri due errori banali che hanno tenuto in piedi il giapponese. Nel game successivo, un servizio vincente e altri tre errori non forzati hanno portato Nishikori sul 15-40. La seconda palla break era quella buona. Due game scioccanti, che hanno segnato la partita. Federer non aveva più chance. L’unico salvagente poteva arrivare da Nishikori. L’emozione, la terra battuta, chissà….invece non ha fatto una piega e ha chiuso con un altro break. Nei quarti se la vedrà con Pablo Andujar, con la concreta possibilità di raggiungere una semifinale importante nella superficie più ostica.
Dopo la sconfitta, Federer non ha nascosto la delusione. “In passato ho giocato bene a Madrid. Al coperto, sulla terra rossa, sulla terra blu…per questo sono deluso, avrei voluto fare meglio. Kei è stato molto bravo, ma a questo punto il favorito del torneo è Rafa Nadal. Non importa che io ci sia o meno: gli ultimi giorni di gara saranno ugualmente interessanti”. Federer ha espresso parole di ammirazione per il suo avversario. “Dobbiamo dargli tutto il credito possibile. E’ stato bravo, molto solido quando c’era vento. Ha giocato meglio di me, senza dubbio. Io ho perso il controllo del gioco. Per me tutti i tornei sono importanti, quindi sono deluso esattamente come se avessi perso al Roland Garros. Adesso l’unica cosa che voglio è essere ben preparato per Roma. Non ho alternative: allenarmi nel miglior modo possibile". Prima di Federer, aveva giocato Rafa Nadal. Lo spagnolo non ha avuto problemi contro Mikhail Youzhny, sconfitto con un netto 6-2 6-3. Nei quarti è atteso da un derby contro David Ferrer, che sta lentamente ritrovando la condizione. Contro Tommy Haas, ha rimontato da 2-4 nel terzo set e si è aggiudicato un buon match. Con Djokovic e Federer eliminati, il valenciano ha avuto la sfortuna di trovarsi nello spicchio di Nadal, sempre più favorito del torneo. Onestamente, non si vede chi possa batterlo. A maggior ragione dopo la sconfitta di Dimitrov…
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