Dopo l’intervento in artroscopia il campione svizzero è stato costretto inevitabilmente a rivedere la sua programmazione: scopriamo le prospettive in termini di ranking e le analogie con l’infortunio del 2016

Roger fuori dalla top 10?

3180 punti, è questo l’ingente bottino di punti che Roger Federer sarà costretto a lasciare per strada a causa dell’intervento al quale si è sottoposto nella giornata di ieri. Un’operazione in artroscopia al ginocchio destro effettuata in Svizzera che, oltre a costringere il campione svizzero alle dovute cautele del caso in termini fisici, gli costeranno inevitabilmente diverse posizioni nel ranking mondiale. Attualmente Roger ricopre il terzo gradino della classifica Atp, con 7130 punti in cascina. Per effetto dei forfait ai quali andrà incontro – fra tutte pesantissime le cambiali della vittoria a Miami (1000 punti) e della semifinale al Roland Garros (720 punti) – il tennista di Basilea, qualora fossero rispettati i tempi di recupero, proverà a tornare in campo per i tornei di preparazione a Wimbledon con un bottino di 3950 punti Atp. Impossibile al momento pronosticare quante posizioni effettivamente perderà, nonostante balzi all’occhio che attualmente il primo giocatore fuori dalla top 10, il nostro Fabio Fognini, ha 2400 punti con serie possibilità in questi mesi di incrementare il proprio tesoretto.

Il precedente del 2016

Stessa operazione, ginocchio diverso: nel 2016 una situazione analoga costrinse Federer ad uno stop che, complessivamente, si aggirò sui 6 mesi. Tante le similitudini con la vicenda di 4 anni fa, a cominciare dalle tempistiche: come quest’anno, l’annuncio arrivò dopo la semifinale persa in 4 set contro Novak Djokovic agli Australian Open. Un incidente domestico, rivelerà nei mesi a seguire Roger, che gli costò la rottura del menisco del ginocchio sinistro. La riabilitazione, in quel caso, fu piuttosto breve: il tennista di Basilea provò a rientrare già per la stagione su terra, salvo poi fermarsi nuovamente per sopraggiunti problemi alla schiena che lo costrinsero a saltare, per la prima volta dopo 65 apparizioni Slam consecutive, il Roland Garros poi vinto da Rafael Nadal. In quella circostanza il ritorno sui campi avvenne sull’erba di Halle e Stoccarda, dove non riuscì ad imporsi arrivando in condizioni non ottimali all’appuntamento coi Championships: in semifinale Roger venne sorpreso da Milos Raonic, che pose di fatto la parole fine alla stagione dello svizzero, costretto a rinunciare alle Finals oltre che agli Us Open e alle Olimpiadi di Rio. La speranza di tutti, tifosi e non, è che Federer possa recuperare la propria condizione senza incorrere in nuovi inciampi che possano mettere a repentaglio la sua presenza all’appuntamento di Tokyo 2020.