Tre anni dopo, Roger Federer torna a Parigi (Roland Garros compreso). “Per me è sempre difficile giocare qui subito dopo Basilea, ma stavolta sono nelle condizioni ideali. Titolo numero 100? Adesso me ne parlerete sempre, ma non so se sarò in grado di farcela qui”.

Fumata bianca, anzi, rossocrociata. Per la gioia del pubblico parigino, Roger Federer giocherà il Paris Rolex Masters di Parigi Bercy. La vicinanza con Basilea ne aveva messo in dubbio la partecipazione, ma lo svizzero ha cancellato ogni dubbio nella conferenza stampa alla vigilia del suo esordio contro Milos Raonic. L'impressione è che sentisse un debito morale nei confronti del pubblico di Parigi. Per un motivo o per l'altro, manca da ben tre anni. Nel 2016 e nel 2017 ha saltato sia il Roland Garros che Parigi Bercy, che peraltro è uno dei Masters 1000 in cui ha avuto meno successo: lo ha vinto nel 2011 e vanta un paio di semifinali (2010 e 2013). “Giocherò questo torneo – ha detto Federer, senza esitazione – se non avessi giocato, non sarei seduto qui e me ne sarei andato. Ho sempre tenuto la porta aperta perché ho buoni ricordi e mi piace giocare qui. Ho consultato il mio staff e, insieme, abbiamo stabilito che c'erano le condizioni per giocare. È sempre complicato giocare a Basilea e poi spostarmi subito a Parigi. Per me Basilea è un po' come Wimbledon, è un punto fisso nel mio calendario perché c'è l'emozione di giocare in casa. Ma quest'anno è diverso: sono fresco, dunque pronto a giocare”. Roger ha poi spiegato che preferisce giocare partite piuttosto che allenarsi, almeno se c'è la giusta condizione fisica e mentale. “E in questi giorni non avverto pericoli, né per il Masters, né per la mia carriera. È complicato venire qui per ragioni di calendario, ma sento che corpo e mente sono pronti per competere”.

UN TORNEO STELLARE
Nel torneo di casa, Federer ha giocato alcune partite impegnative: ha giocato tre set contro Filip Krajinovic e Gilles Simon, poi è stato messo alla frusta da un brillante Marius Copil. “In effetti è stata un'edizione competitiva e ho dovuto soffrire per vincere, però non ricordo un solo titolo in cui non abbia dovuto soffrire. Sono contento del modo in cui ho giocato, lottato e mi sono adattato alle condizioni di gioco. In effetti è un po' strano che io giochi 2-3 tornei di fila, ma sono pronto ad affrontare la situazione”. Dopo aver rinunciato a King Roger per ben tre anni, adesso Parigi potrebbe prendersi la soddisfazione di ospitare il suo titolo numero 100. “Non so se sarò capace di vincere, l'obiettivo è ancora molto lontano – ha detto Federer – so bene che da adesso in poi mi parlerete sempre del titolo numero 100, ma sarà dura farlo qui. C'è il ritorno di Rafa, gioca Djokovic, molti giocatori vorranno chiudere alla grande. Direi che il servizio avrà una grande importanza e nel tour ci sono grandi battitori. Vedremo, partita dopo partita”. Le parole di Federer sono state accolte con soddisfazione da Guy Forget, direttore di entrambi i grandi eventi parigini. “Lo aspettavamo da un po', i suoi stessi tifosi lo stavano aspettando. Forse vuole mettere qualche match nelle gambe, ed è questo che lo ha spinto a venire a Parigi. Ci sono le premesse per un torneo bellissimo”. In effetti, il programma di mercoledì è stellare: tutti i sei match sul centrale avranno motivi di interesse: Federer-Raonic, ovviamente, è stato collocato come main event alle 19.30. Prima di lui, scenderà in campo Rafael Nadal nel derby contro Verdasco. Dopo aver avuto una finale tra Jack Sock e Filip Krajinovic, gli organizzatori francesi meritavano un torneo del genere.