Tra annunci di ritiri, rettifiche e partecipazioni in doppio dell’ultima ora, chi mai si sarebbe aspettato l’ennesimo, involontario, forfait di Murray a Wimbledon

foto Ray Giubilo

Lo stratagemma della margherita “gioco, non gioco, gioco” che Andy Murray ha inconsapevolmente adottato negli ultimi giorni a Wimbledon, deve aver mandato fuori strada tanti.

Senza dubbio i tifosi, ansiosi di celebrare l’ultimo match di singolare del campione scozzese, gli organizzatori dei Championships, impegnati ad apparecchiare un addio all’altezza, e non da ultimo i colleghi, specie quelli di sempre, non presenti a Church road ma in arrivo per l’occasione.

In tanti avranno notato l’assenza di Roger Federer dopo la sconfitta di Andy al primo turno di doppio con il fratello Jamie. Presenti in campo Djokovic, Martina Navratilova e John McEnroe, ma non Roger.

A sua discolpa, Federer ha ammesso che, nonostante si trovasse a Wimbledon, impegni pregressi gli avevano impedito di partecipare.

“Avrei voluto essere presente ma avevo già degli impegni, perché non sapevo come sarebbe andata a finire. In realtà avevo preso un volo martedì presto per essere qui nel caso in cui Andy avesse giocato il suo singolo contro Machac”, ha aggiunto. “Sono andato a trovarlo prima del doppio. L’ho visto estremamente nervoso e preoccupato per quel momento”.

L’ultima partita a Wimbledon di Sir Murray, in verità, avrebbe dovuto essere quella di stasera nel doppio misto con Emma Raducanu, in programma sul campo numero uno nell’ultimo match di giornata. E non è un caso che, nel primo pomeriggio, Sua Maestà sia stata di nuovo avvistata tra i vialetti dell’All England Club...

Purtroppo per Andy, però, arriva l’ennesimo imprevisto a scompigliare i piani: Emma Raducanu si ritra dal misto per un problema al polso.

L’addio al Tempio per Murray, questa volta, è definitivo. Come nessuno sceneggiatore avrebbe potuto e voluto immaginare, ma definitivo.