Ancora dolorante, lo svizzero si complica la vita ma alla fine ce la fa grazie al suicidio di Wawrinka. Ha mostrato grande rispetto per torneo e organizzatori. Nei quarti anche Murray.
Roger Federer è campione in carica a Indian Wells
Di Riccardo Bisti – 14 marzo 2013
Secondo Flavia Pennetta, ogni sportivo dovrebbe rivolgersi a uno psicologo. Se non l’ha ancora fatto, Stanislas Wawrinka dovrebbe pensarci. Lo svizzero sta infilando una sconfitta più dolorosa dell'altra. A gennaio ha perso un match maratona contro Novak Djokovic all’Australian Open, durato 5 ore e terminato 12-10 al quinto. Fosse stato un match di pugilato, lo avrebbe vinto lui. Due settimane dopo, ha perso il match più lungo nella storia della Coppa Davis. 7 ore e 2 minuti di saette regalarono la vittoria a Berdych-Rosol contro lui e Chiudinelli. A Indian Wells si è bruciato un’occasione più unica che rara per battere Roger Federer. E’ finita 6-3 6-7 7-5, ma Wawrinka avrebbe potuto vincerla in mille modi. Invece, ancora una volta, si è dimostrato un perdente. Dietro l’atteggiamento aggressivo, fatto di pugnetti e urla, si nasconde una fragilità interiore che andrebbe analizzata, così come il suo strano comportamento (si sposa, fa un figlio, si separa per concentrarsi sul tennis, poi torna con la moglie…). Fino al 6-3 5-3, è stato un match di routine. Si pensava che il programma potesse rimettersi in pari dopo che i primi due match (Anderson-Simon e Kirilenko-Kvitova) lo avevano fatto slittare. Un Federer così così, dolorante alla schiena ma attento il giusto, teneva a bada un giocatore battuto 12 volte su 13. I due si conoscono da una vita, hanno condiviso l’esperienza dell’oro olimpico e diversi match in Coppa Davis, anche se su quest’ultimo argomento c'è stato qualche battibecco a mezzo stampa.
Quando Federer era a un passo dal traguardo, la schiena ha iniziato a dargli fastidio e Wawrinka ha finalmente sciolto il braccio. Quando serviva da sinistra, Roger tirava modeste seconde palle travestite da prime. Ne ha pagato le conseguenze, sprofondando in un orripilante tie-break. Contro Wawrinka li aveva vinti tutti: questo lo ha perso 7-4, chiudendolo con un doppio fallo da NC. A suo merito, bisogna dire che non ha manifestato alcun disappunto. Ha continuato a giocare, senza aprire bocca. Nel terzo set si è avuta la sensazione che si fosse adattato al dolore, come se tutto il corpo si fosse “settato” a una velocità inferiore. Sull'1-1 c'era un break a zero per Wawrinka, sancito da una litigata di Federer con il giudice di sedia perchè non gli aveva concesso una verifica elettronica. Ha persino fatto chiamare il supervisor Lars Graff, ma non c’è stato verso. Sull’orlo del baratro, il vecchio leone ha trovato la zampata e l’immediato controbreak. A quel punto il match era appassionante solo per l’equilibrio, perchè lo spettacolo se n’era andato insieme al tramonto. Sul 4-5, Wawrinka ha approfittato degli errori di Federer (alla fine saranno 41), ma nel dodicesimo game ha commesso quattro stupidaggini che lo hanno condannato all’ennesima sconfitta. La scriteriata discesa a rete sull’ultimo punto è il simbolo di un giocatore che potrebbe essere uno Tsonga, un Berdych, un Soderling…ma non ha la testa per arrivarci.
Federer merita un applauso per il coraggio. Perdere contro un amico sarebbe stato il modo più comodo per sottrarsi alla sfida contro Rafael Nadal, invece ha dimostrato (ancora una volta) di amare le sfide e di non tirarsi mai indietro. Al posto suo, qualcun altro si sarebbe ritirato. Roger ha troppo rispetto per il torneo, il pubblico e se stesso. Questa dote è amata dai suoi tifosi almeno quanto il suo gioco sublime. Mentre Federer e Wawrinka davano vita al derby di formaggio, cioccolata e orologi, sul secondo campo Andy Murray ha avuto bisogno di due ore per battere un coraggioso Carlos Berlocq, che nel primo set ha addirittura servito per il set prima di perdere 7-6 6-4. L’esito non è mai stato in discussione ma Murray è stato troppo passivo, accettando il palleggio contro un pedalatore come l’argentino. Giocando così, rischia di uscire già nei quarti contro il vincente di Del Potro-Haas.
MASTERS 1000 INDIAN WELLS – OTTAVI DI FINALE
Kevin Anderson b. Gilles Simon 6-3 1-6 6-4
Jo Wilfried Tsonga b. Milos Raonic 4-6 7-5 6-4
Tomas Berdych b. Richard Gasquet 6-1 7-5
Roger Federer b. Stanislas Wawrinka 6-3 6-7 7-5
Andy Murray b. Carlos Berlocq 7-6 6-4
Juan Martin Del Potro vs. Tommy Haas 6-1 6-2
Rafael Nadal b. Ernests Gulbis 4-6 6-4 7-5
Novak Djokovic vs. Sam Querrey
QUARTI DI FINALE
Jo Wilfried Tsonga vs. Novak Djokovic o. Sam Querrey
Andy Murray vs. Juan Martin Del Potro
Tomas Berdych vs. Kevin Anderson
Roger Federer vs. Rafael Nadal
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