Roger arriva all’appuntamento statunitense da campione in carica ma con tanti dubbi in una stagione con più ombre che luci… di GIORGIO VALLERIS

di Giorgio Valleris – foto Getty Images

Ultima chiamata per Roger Federer. Il campione svizzero è a Cincinnati per difendere il titolo conquistato nel 2012 e, soprattutto, per ritrovare morale e condizione in vista degli US Open. Dopo le deludenti prestazioni a Wimbledon e sulla terra rossa di Amburgo e Gstaad, l'ex numero uno del mondo – che è stato fermo  un paio di settimane per risolvere i problemi alla schiena – è volato a Cincinnati.

Roger è atteso da un tabellone particolamente complicato, che potrebbe riservargli Nadal già ai quarti. “Onestamente devo dire che l’ultimo periodo non è stato buono… Dopo Wimbledon mi sono preso una breve pausa con la mia famiglia e e poi ho iniziato ad allenarmi molto duramente e le cose andavano benissimo. Ho provato la racchetta nuova e mi sentivo pronto per andare ad Amburgo e Gstaad e giocare due tornei nei quali mi diverto molto, ma ho avuto troppi problemi con la schiena".

Proprio sul cambio di racchetta, il fenomeno di Basilea ammette: "Provare un prototipo mentre devi risolvere un infortunio alla schiena non è stata una scelta tempestiva ma è stata comunque un'esperienza utile. Adesso però la priorità e ritrovare il tempo per giocare il mio tennis, senza pensare ad un milione di cose che potrebbero essere utili per semplificarlo".

A Cincinnati Roger cerca il sesto sigillo dopo i successi del 2005, 2007, 2009, 2010 e 2012 e troverà subito il tedesco Kohlschreiber che ha avuto ragione del tennista di casa, Mardy Fish.