La sparata arriva dalla stampa svizzera, solitamente piuttosto cauta. Ma la sensazione è che stavolta abbiano esagerato. “Che ne dite di Boris Becker come nuovo allenatore di Roger Federer?”. Inizia così un articolo di Simon Graf sul Tages Anzeiger, testata di un certo prestigio. Leggendolo, sembra di intuire che si tratti di una fantasia dell'autore. Avesse informazioni riservate, è stato bravo a nasconderle. Boris Becker ha una certa personalità – anzi, è un suo tratto distintivo – e per lui non sarebbe facile mettersi a disposizione di una star planetaria come Federer. Tuttavia, ipotizza Graf, la possibilità di lavorare con lo svizzero potrebbe anche ridimensionare la sua intensa attività social: tra Twitter, Snapchat e Instagram, l'ex Bum Bum è particolarmente vivace. Federer è un personaggio troppo forte: tutti quelli che si sono alternati al suo angolo hanno tenuto un profilo basso, non hanno mai cercato di scavalcarlo, anche in termini di visibilità. Anche per questo, forse, Severin Luthi è sempre rimasto al suo posto anche quando sono arrivati pezzi grossi come Stefan Edberg o Ivan Ljubicic. Quasi un messaggio in codice: il protagonista sarebbe rimasto Roger. Tuttavia, la suggestione Becker ha la sua logica. Intanto perché si è appena “sganciato” da Novak Djokovic, uno dei principali rivali di Federer, e potrebbe raccontargli qualche segreto. In quel caso, non potrebbe più affidarsi al Quinto Emendamento che evoca con i giornalisti. E poi, al pari di Edberg, è stato uno degli idoli d'infanzia di Roger. E questo ha un valore, specie per chi ama e rispetta la storia del tennis, come Federer.
LE CAPACITA' DI BORIS
I due hanno in comune la passione per il tennis sull'erba e per il torneo di Wimbledon, certamente lo Slam più abbordabile per un Federer quasi 36enne. Anni fa, Boris aveva definito “il mio giardino di casa” il Centre Court di Wimbledon. Poi ha ceduto lo scettro a Pete Sampras, prima che questo finisse a Federer. E sarebbe molto, molto affascinante una caccia all'ottavo titolo londinese, record di tutti i tempi. Con tre anni di lavoro alle spalle, Boris non è più uno sprovveduto nelle vesti di coach e sotto la sua guida, in effetti, Djokovic è progredito. Jacopo Lo Monaco è scettico sul reale impatto di Becker nella crescita del serbo (ascolta il nostro PODCAST), però con lui ha vinto sei Slam su nove finali, raddoppiando il suo bottino. Inoltre ha vinto tre finali Slam contro Federer (Wimbledon 2014 e 2015, Us Open 2015) e sapeva esattamente cosa fare, come non sempre gli era capitato in passato. Pensate alla semifinale del Roland Garros 2011, quando il miglior Djokovic di sempre fu bloccato da un imperiale Federer dopo 41 successi di fila. Nel suo articolo, Graf dice che Becker ha una capacità infallibile di individuare la forza e le debolezza di un giocatore. “E nessuno, in questo momento, conosce meglio di lui le preoccupazioni e le paure di Djokovic”. Da parte sua, il 49enne di Leimen ha detto che gli piacerebbe allenare soltanto un potenziale vincitore Slam, anche una donna. O semplicemente Federer. Ok, è una suggestione da offseason, probabilmente destinata a rimanere tale. Ma le suggestioni, si sa, sono molto affascinanti.
Federer – Becker: possibilità…o bufala?
Un articolo del Tages Anzeiger ipotizza una partnership tra Roger Federer e Boris Becker, che ha appena terminato la collaborazione con Djokovic. Non si vedono appigli concreti se non la suggestione del giornalista, ma sarebbe molto affascinante. Punto a favore: Becker conosce bene dubbi e paure di Djokovic. Punto a sfavore: tende a fare il protagonista. E con Federer non va bene.