Una laboriosa vittoria contro Wawrinka garantisce a Federer le 300 settimane al comando. Adesso può puntare la Navratilova (332). E aggancia Agassi a quota 870 vittorie.
Roger Federer ha vinto 870 partite nel circuito ATP. Ha raggiunto Andre Agassi
Di Riccardo Bisti – 11 ottobre 2012
E’ tornato alla mente il Roland Garros 2010. Roger Federer approcciò il torneo da numero 1 ATP. Affinchè perdesse la prima posizione, doveva verificarsi una combinazione di risultati. Andò esattamente così: Rafa Nadal vinse il torneo, mentre lui perse nei quarti contro uno strepitoso Robin Soderling (a proposito, lo svedese è fuori da 15 mesi e la Svezia è rimasta senza un solo tennista tra i primi…400!). Rafa gli scippò la prima posizione, bloccandolo a quota 285 settimane, una in meno del record assoluto di Pete Sampras. Lo svizzero aveva quasi 29 anni, e la successiva sconfitta nei quarti di Wimbledon (per mano di Tomas Berdych) sembrava poter sancire l’inizio di un declino, lento ma irreversibile. Ma la Storia ci ha detto altro. Nonostante l’irruzione di Djokovic e quella – più recente – di Andy Murray, il campionissimo svizzero è tornato al numero 1 ATP. Ha vinto un altro Slam e ha superato il primato di Sampras. Deve essere stata una liberazione, perché fermarsi a 285 sarebbe stata una beffa troppo grande. A parole, Roger ha sempre minimizzato l’importanza del ranking, ma la verità è che ci teneva da matti. Ufficializzato il sorpasso su Sampras, la Nike ha persino messo in vendita una scarpa celebrativa per il primato. Durante il Masters 1000 di Shanghai, si sono materializzati i fantasmi di due anni fa. Federer è a quota 299 settimane, a un passo dal fare cifra tonda. Per assicurarsi altri sette giorni al comando, avrebbe dovuto raggiungere i quarti. Ha battuto Lu, ma per un set e mezzo (quasi due…) ha rischiato grosso contro Stanislas Wawrinka, amico di tante battaglie e compagno di doppio. Alla fine ce l’ha fatta, ma che fatica! Con Federer non si può mai dire mai, ma se dovesse perdere la leadership…riuscirà a riacchiapparla? E allora era fondamentale battere Wawrinka.
Ci aveva perso solo una volta, a Monte Carlo 2009, quando era reduce dal matrimonio con Mirka Vavrinec. Per il resto, una superiorità netta. Invece stavolta ha faticato tantissimo. Poco incisivo al servizio (ha raccolto solo il 67% di punti con la prima palla), ha subito un passaggio a vuoto nel cuore del primo set, quando dal 3-2 si è trovato 3-4 con un parziale di otto punti a zero, sigillato da una volèe affossata in rete. Nel secondo set, Federer sembrava essersi tirato su. Avanti 3-1, si è fatto rimontare e nel settimo game si è trovato 0-30. Quattro punti consecutivi gli hanno consentito di restare a galla, ma sul 4-4 è stato sull’orlo del baratro. Sul 30-30, Wawrinka si è aggiudicato uno spettacolare scambio di 19 colpi ed è andato a palla break. Troppa fretta gli ha fatto mettere in rete un rovescio, ridando speranze a Federer. Il match si trascinava al tie-break (dopo un setpoint annullato da Wawrinka sul 5-6), ma nel tie-break i buoi scappavano definitivamente. Un rovescio largo di Wawrinka lo condannava a un terzo set da incubo, in cui è uscito mentalmente dalla partita, aggiudicandosi la miseria di cinque punti. E così Federer volava nei quarti (se la vedrà con Marin Cilic, con cui è avanti 3-0 negli scontri diretti), assicurandosi la cifra tonda. E’ leader assoluto (e chissà per quanto tempo ci resterà) tra gli uomini, mentre dista 32 settimane da Martina Navratilova e 77 da Steffi Graf. L’obiettivo di diventare il più longevo numero 1 di sempre lo stimolerà a sufficienza?
Quella di Shanghai è una settimana importante per Federer. Dovesse vincere il torneo, si aggiudicherebbe il 22esimo Masters 1000 in carriera, staccando Nadal e prendendosi il primato solitario. Inoltre arriverebbe a quota 77 titoli ATP, agganciando John McEnroe al terzo posto nella classifica all-time alle spalle di Jimmy Connors (109) e Ivan Lendl (94). Ma Roger ha fatto di più: quella contro Wawrinka è la vittoria numero 870 in carriera, risultato che gli permette di agganciare Andre Agassi e volare in quarta posizione alle spalle dei soliti Jimmy Connors e Ivan Lendl, nonché di Guillermo Vilas. Se non si farà male e gli reggerà la voglia (non ha escluso di andare avanti fino al 2016), potrebbe anche agganciare il secondo posto di Lendl (1070 vittorie), mentre Connors sembra irraggiungibile: gli mancano 352 vittorie. Per superarlo dovrebbe vincere 90 partite all’anno fino al 2016…che diventerebbero 70 se decidesse di giocare fino al 2017. Ma sembra fantascienza anche per uno come lui. Nel frattempo, il torneo di Shanghai si è allineato ai quarti. Hanno destato un’ottima impressione Andy Murray (6-2 6-2 a Dolgopolov) e Novak Djokovic, sempre più incisivo con il servizio. Ha tirato 12 ace e sembra aver compiuto il salto di qualità su un colpo dove non si era mai distinto granchè.
SETTIMANE AL NUMERO 1 DEL MONDO
(Ranking combinato)
1 – Steffi Graf 377
2 – Martina Navratilova 332
3 – Roger Federer 300 (dal 15 ottobre 2012)
4 – Pete Sampras 286
5 – Ivan Lendl 270
6 – Jimmy Connors 268
7 – Chris Evert 260
8 – Martina Hingis 209
9 – Monica Seles 178
10 – John McEnroe 170
11 – Serena Williams 123
12 – Justine Henin 117
13 – Bjorn Borg 109
14 – Rafael Nadal 102
15 – Andre Agassi 101
PARTITE VINTE NEL CIRCUITO ATP
1 – Jimmy Connors 1222
2 – Ivan Lendl 1070
3 – Guillermo Vilas 920
4 – Roger Federer 870
4 – Andre Agassi 870
6 – John McEnroe 867
7 – Stefan Edberg 806
8 – Pete Sampras 762
9 – Ilie Nastase 724
10 – Boris Becker 713
TITOLI NEL CIRCUITO ATP
1 – Jimmy Connors 109
2 – Ivan Lendl 94
3 – John McEnroe 77
4 – Roger Federer 76
5 – Pete Sampras 64
6 – Bjorn Borg 62
6 – Guillermo Vilas 62
8 – Andre Agassi 60
9 – Ilie Nastase 57
10 – Boris Becker 49
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