dal nostro inviato a Mosca Enzo Anderloni&# 8220;Ciao Bara”, “Ciao Mara”
dal nostro inviato a Mosca Enzo Anderloni

&# 8220;Ciao Bara”, “Ciao Mara”. Corrado Barazzutti e Mara Santangelo si salutano ridendo prima di uscire dal campo per direzioni diverse dopo la lunga cerimonia del sorteggio per gli accoppiamenti delle partite di questa finale 2007 di Fed Cup tra Russia e Italia, e relative conferenze stampa.
Il clima nella nostra squadra è molto disteso: domani, alle ore 14.00 locali (16.00 in Italia) scenderanno in campo per prime Anna Chakvetadze , (n.5 del mondo) e Francesca Schiavone (n.25), seguite da Svetlana Kuznetsova (n.2) e Mara Santangelo (n. 34).
Anche se nessuno lo ammette pubblicamente (forse per scaramanzia, forse per non rompere questo clima di serenità ma massima concentrazione) è il sorteggio che ci voleva. Per tentare di portare a compimento questa mission quasi impossible, che consiste nel battere una squadra che schiera tre delle prime 10 giocatrici del mondo, bisogna sperare che l’emozione di trovarsi a casa propria, davanti a 6.500 persone, con l’obbligo di vincere in virtù di queste stratosferiche credenziali, giochi qualche brutto scherzo ad Anna o Svetlana. (nella foto, l’esterno del palazzetto di Mosca dove si gioca la finale)

No n è un caso che appena dall’urna è uscito proprio il nome della Chakvetadze come prima singolarista, la Kuznetsova si è girata verso la compagna a farle una lunga carezza sui biondi capelli, come a dire: eh sì, è toccata a te, sono cavoli tuoi.
Inutile nascondere che dopo l’exploit della semifinale contro la Francia (quando ha battuto Mauresmo e Golovin), Francesca Schiavone sia uno spauracchio da queste parti. Le russe la conoscono bene (e lei conosce bene loro) e sanno che nei match a squadre rende al 110%. Sanno anche che, a dispetto della differenza in classifica, il match con una giocatrice delle qualità tecniche e fisiche di Francesca è praticamente pari. E che se sul campo si traduce concretamente in un testa a testa, la criniera della leonessa rischia di tagliare sempre il traguardo per prima. Dunque per le nostre avversarie si tratta di partire di slancio, creare subito la differenza. Se ci riescono, brave: eccovi la Fed Cup. Ma se non ci riescono…
Schiavone e Santangelo hanno un tennis che sul singolo match può essere letale per chiunque. Francesca ha dichiarato di temere meno la Chakvetadze che la Kuznetsova, secondo lei meno in grado della n.2 del mondo di crearle problemi sul piano tattico. Contro la cinque del mondo Francesca ha vinto una volta e perso due. Dunque se la gioca.

Un campo di legno – Sarà da vedere se lo strano campo allestito nella Luznihi Arena favorirà le russe o le azzurre. Nell’annuciarlo come “hard court” indoor ci si poteva ragionevolmente attendere che la superficie allestita riprendesse nel mondo più fedele possibile quella dei campi dei recenti Us Open, dove le russe hanno fatto sfracelli (Kuzne in finale, Chakve in semi) e invece ci siamo trovati a far risuonare le nocche contro un tamburo di legno rivestito di una resina granulosa, come quella dei campi in cemento. Si tratta dunque di un campo duro ma di legno. Questo significa che non assomiglia affatto a quello degli Us Open, quindi non dà vantaggi alle russe in questo senso. Mara Santangelo e Corrado Barazzutti hanno spiegato che si tratta di un terreno piuttosto lento e con un rimbalzo decisamente più basso di quello del cemento di New York. “Devi aggredire la palla – ha dichiarato l’azzurra – andarle incontro. Altrimenti sembra che non arrivi mai”. (nelle foto, due dettagli del campo)
Di sicuro le rotazioni non saranno penalizzate, visto che la superficie si presenta molto rugosa, una super carta vetrata, quasi crespata (vedi foto).
Staremo a vedere. Le italiane sembrano molto tranquille: non hanno niente da perdere ma nemmeno alcuna intenzione di farlo. E portavoce di questo sentire è stata proprio la Schiavone: ”Sappiamo che sono più forti, ma questo non significa affatto che abbiamo già perso. Ne abbiamo parlato molto in questi giorni. Siamo pronte ad affrontarle”.
La cerimonia del sorteggio dei match della finale è stata accompagnata da quella per il tabellone della Fed Cup 2008, che vede le azzurre partire con la testa di serie n. 2. Il primo turno, a inizio febbraio, ci vedrà opposte alla Spagna, una squadra non proibitiva che oltretutto avremo il vantaggio di affrontare in casa. Meno “allegri” gli esordi per le stesse Russe (in Israele) e per le Francesi (in Cina).  

Maria cacciata fuori – Per chiudere il racconto di questa ultima giornata di attesa, un siparietto che farà felici gli amanti del gossip. All’inizio della cerimonia, le squadre si sono presentate in campo al gran completo. Vale a dire la fila delle tute bianche e rosse di casa terminava con la testolina bionda della superstar Maria Sharapova, non convocata ma resasi misteriosamente disponibile in questi giorni come “quinta donna” a fare da sparring alle compagne (che ufficio marketing, la bella Masha!). La cerimonia di oggi sarebbe stata la sua unica occasione per fare passerella. Ci ha anche provato. Ma appena entrata sul proscenio è stata ricacciata nella penombra degli spogliatoi. Non era previsto un posto per lei. Non una sedia, nemmeno uno strapuntino. Ha fatto dietrofront ed è sparita. Che onta, lei, la stella, fuori dalla porta… (Nella prima foto, Maria Sharapova in coda al gruppo delle russe va verso la sua sedia, ma poi, a destra, è costretta ad abbandonare le compagne sfilando davanti alle azzure)