Stati Uniti: termina dopo otto anni il capitanato di Mary Joe Fernandez in Fed Cup. Pur dovendo schierare formazioni spesso rabberciate, ha raggiunto due finali (entrambe perse contro l’Italia). Retrocessa l’anno scorso, nel 2016 ha riportato il team nel Gruppo Mondiale. Il successore sarà nominato a fine novembre e avrà un maggiore coinvolgimento con la USTA.

A pochi giorni dall’uscita di scena di Corrado Barazzutti, almeno in Fed Cup, la Davis delle donne perde un’altra protagonista degli ultimi anni: Mary Joe Fernandez. Dopo otto anni alla guida del team statunitense, la ex numero 4 WTA ha lasciato l’incarico. A dare l’annuncio è stata USTA, la federtennis americana. Il capitanato di Mary Joe è stato tra i più lunghi nella storia del tennis americano. Non ha mai sollevato il trofeo: tuttavia, tenendo conto della scarsa disponibilità delle sorelle Williams, le finali ottenute nel 2009 e nel 2010 sono un ottimo risultato. Per sua sfortuna, ha dovuto affrontare la corazzata italiana con Glatch, Oudin, una 19enne Vandeweghe e Mattek Sands. La sconfitta era inevitabile. L’Italia è stata la bestia nera di Mary Joe: l’ha affrontata cinque volte tra il 2009 e il 2015, uscendo sempre sconfitta. La sconfitta di Brindisi aveva spedito le americane nel World Group II, ma quest’anno sono risalite grazie alle vittorie contro Polonia e Australia. Mary Joe, dunque, lascia un team in discreta salute, tenendo conto delle ottime prospettive di Madison Keys.

“Abbiamo apprezzato quello che Mary Joe ha portato al nostro team di Fed Cup – ha detto la presidentessa USTA Katrina Adams – ha conquistato il rispetto di tutte le giocatrici, portando grande esperienza e prestigio al ruolo. Ci mancherà”. 45 anni, la Fernandez ha vinto due ori olimpici in doppio (Barcellona 1992 e Atlanta 1996) più il bronzo in singolare ad Atlanta. “Lavorare con le giocatrici è stata una delle più belle esperienze della mia carriera, sono orgogliosa di aver rappresentato gli Stati Uniti in questo ruolo. Il mio unico rimpianto è di non aver portato a casa il trofeo”. Frase comprensibile, ma non le si poteva chiedere di più. O meglio, sarebbe stato legittimo se Serena e Venus Williams avessero dato disponibilità non solo nell’imminenza delle Olimpiadi. La USTA ha già iniziato il processo di ricerca per un nuovo capitano: l’annuncio dovrebbe arrivare a fine novembre. Il successore sarà maggiormente coinvolto nel programma di sviluppo giocatori, supervisionando il lavoro nei centri tecnici e dando una mano alle giocatrici anche durante i tornei. Come detto, gli Stati Uniti sono tornati nel World Group e i prossimi 11-12 febbraio sfideranno la Germania, in casa.