L’Italia non è l’unico team rimaneggiato. Difficoltà anche per Russia e Repubblica Ceca. Possono emergere squadre nuove, ma se le azzurre dovessero espugnare Cleveland… 
Il team tedesco è già a Bratislava per il match contro la Slovacchia

Di Riccardo Bisti – 5 febbraio 2014

 
L’ultima immagine risale a tre mesi fa, quando il sole estivo di Cagliari ha abbracciato la quarta Fed Cup dell'Italia. La nuova edizione dovrebbe essere diversa, aperta a qualsiasi soluzione. Italia e Russia, finaliste del 2013, si presentano con squadre rimaneggiate (addirittura imbarazzante quella russa): c’è aria di novità, di sorpresa. Tenendo conto che la Repubblica Ceca dovrà fare a meno di Petra Kvitova nelle sabbie mobili di Siviglia, ci sono squadre motivate a fare bene: Spagna, Slovacchia, Germania e Australia sembrano avere le carte in regola. Ma l’Italia potrebbe ancora dire la sua: se Knapp e Giorgi dovessero uscire indenni da Cleveland, per le semifinali (19-20 aprile) si potrebbe tentare di recuperare le migliori. In caso contrario, uno spareggio per non retrocedere potrebbe anche essere complicato. Di sicuro, la Fed Cup 2014 si presenta molto aperta, e per questo interessante.
 
STATI UNITI – ITALIA (Cleveland, supreme indoor)

Nessuno ha detto che l’epopea delle nostre Fab Four sia terminata con la finale di Cagliari, ma non c’è dubbio che si respiri aria nuova. Ci presentiamo con due ottime giocatrici (Knapp e Giorgi), una promessa che fatica ad emergere (Burnett) e una giovane tutta da scoprire (Alice Matteucci). Le speranze di un successo passeranno da Karin e Camila. Per l’italoargentina è un esordio assoluto, per l’altoatesina è la prima volta con tutta la pressione addosso. Dovesse ripetere la prestazione di qualche settimana fa contro la Sharapova, potrebbe tranquillamente portare a casa due punti. Difficile ipotizzare l’impatto della Giorgi sulla Fed Cup: “Cami” è in grado di vincere e perdere contro chiunque, figurarsi in un clima tutto nuovo. Francamente, non vediamo come Burnett e Matteucci possano essere schierate, se non a risultato acquisito. Le speranze nascono dalle assenze del team USA, privo delle sorelle Williams, di Sloane Stephens e di Jamie Hampton. E così avranno ben tre esordienti. Potranno contare sul baby fenomeno Madison Keys, fortissima ma ancora una teenager. Inesperienza totale anche per Alison Riske e Lauren Davis, il che farebbe propendere per Christina McHale come seconda singolarista. La ragazza del New Jersey, origini cubane, ha già giocato sette partite e vanta una vittoria sulla Giorgi nelle qualificazioni di Sydney. Ragionamenti che Mary Joe Fernandez avrà già fatto. Sfida interessante, tutt’altro che chiusa. Ogni singolare sarà aperto, così come l’eventuale doppio di spareggio. Vincere sarebbe molto importante, non solo in vista della semifinale, ma per evitare un fastidioso spareggio. Ad aprile, in piena preparazione per il Roland Garros, non è detto che le migliori azzurre abbiano voglia di giocare. Insomma, a Cleveland ci si gioca parecchio.
 
SPAGNA – REPUBBLICA CECA (Siviglia, terra battuta outdoor)
Il fattore campo rende molto interessante questa sfida. Si fosse giocato in Repubblica Ceca, non ci sarebbe stata partita. Invece, sulla terra rossa di Siviglia, le spagnole possono tentare l’impresa. A maggior ragione dopo il forfait di Petra Kvitova. La ex campionessa di Wimbledon non ama la terra battuta, ma è pur sempre una perdita importante. Il suo posto sarà preso da Barbora Zahlavova Strycova, più a suo agio sul rosso ma decisamente meno forte. E così il peso sarà soprattutto su Lucie Safarova, che si starà ancora mangiando le mani per il matchpoint sciupato a Melbourne contro Na Li. Per la Spagna è una grande occasione, anche perchè Maria Teresa Torro Flor sembra una giovane in grande ascesa. E Carla Suarez Navarro è una sicurezza. Se Garbine Muguruza dovesse decidere di rappresentare la Spagna (a Melbourne c’era Conchita Martinez nel suo angolo), questa squadra puà diventare molto pericolosa. L’Italia segue con attenzione questo match: in un'ipotetica semifinale, comunque vada, dovremmo giocare fuori casa.
 
SLOVACCHIA – GERMANIA (Bratislava, DecoColor indoor)
Era già una sfida interessante, la è diventata ancora di più con gli exploit di Dominika Cibulkova all’Australian Open. Lo scorso anno, le slovacche buttarono via la finale, sciupando un vantaggio di 2-0 contro la Russia. Quest’anno ci riprovano, forti della consueta accoppiata Cibulkova-Hantuchova. La Germania dovrà fare a meno di Sabine Lisicki, ma ci saranno Angelique Kerber e Andrea Petkovic, anche se Julia Goerges potrebbe reclamare un posto in singolare. E’ una sfida molto equilibrata. La panchina tedesca è decisamente più lunga (anche se la Rybarikova è numero 32 WTA e non va sottovalutata), ma la storia insegna che due giocatrici bastano e avanzano per arrivare in fondo. Molto dipenderà dalla competitività della numero 2 tedesca. In caso di arrivo sul 2-2, il doppio tedesco (con Anna Lena Groenefeld) sembrerebbe un po’ più competitivo. Ma questa Slovacchia può ambire addirittura al titolo, specie se la Hantuchova dovesse trovare una forma decente.
 
AUSTRALIA – RUSSIA (Hobart, Plexicushion outdoor)
Chi pensava che nella finale di Cagliari si fosse vista una Russia-spazzatura, dovrà ricredersi. L’esordio di Anastasia Myskina sulla panchina di Fed Cup sarà terribile: in campo le 18enni Victoria Kan e Irina Khromacheva, la modesta Valeria Solovyeva (21 anni, n. 259 WTA) e la baby Veronika Kudermetova, appena 16enne. Per l’Australia, reduce dalla batosta in Coppa Davis, sarà una passeggiata di salute. Accanto a Samantha Stosur ci sarà Casey Dellacqua, in gran forma nel periodo. L’Australia possiede anche un ottimo doppio (Dellacqua-Barty) e la giovane Storm Sanders, che all’Australian Open ha messo in difficoltà Camila Giorgi. Con l’autoeliminazione della Russia, la parte bassa del tabellone sembra davvero aperta a qualsiasi soluzione.