2-6 7-6 7-5 in due ore e 50′ di lotta. E’ quanto è servito ad Andreas per avere ragione di John Isner nell’infuocata arena del Pietrangeli …

dal nostro inviato a Roma, Max Grassi – foto Getty Images

 

 

Bisognava essere alti almeno quanto John Isner, il gigante di Greensboro, North Carolina, per poter vedere qualche scambio del match che lo vedeva opposto al “mica tanto piccolo” Andreas Seppi da Bolzano. Stadio pieno in ogni ordine di posti ben prima dell’inizio del match e cordone umano a più gironi dei tanti tifosi che non sono riusciti a conquistare un posto sul bianco marmo dell’antico Pallacorda.

 

Il lungagnone, alto 2 metri e 6 centimetri (il peso ve lo lasciamo immaginare ma va ben oltre i 100 chili), per chi non lo conoscesse è un bombardiere atipico, dal devastante uno-due servizio-diritto, a suo agio sul cemento yankee ma con scalpi importanti anche sulla rossa europea (chiedere per conferma a Roger Federer, Jo Wilfed Tsonga e Gilles Simon).

 

L’altoatesino, classe ’84, in questa primavera sta forse giocando il suo miglior tennis, e grazie alla recente vittoria nell’Atp di Belgrado è alla caccia del suo best ranking, ottenuto nel 2008 e che da allora è ancorato al n.27 Atp.

 

L’azzurro ha decisamente migliorato il suo bagaglio tecnico, e in questa stagione ha fatto registrare progressi sia nella gestione del match che nel servizio (e oggi questi progressi si sono visti chiaramente).

 

Insomma, la sfida tra i due, nonostante il divario in classifica (Isner è n.10, Seppi n. 30) si preannunciava equilibrata e così è stata. Fino al 5-5 del terzo set quando, con una steccata di diritto, l’americano ha ceduto il servizio e ha permesso ad Andreas di servire per il match dopo 2 ore e 46 minuti di match.

 

Solita partenza incerta e lenta, poi Seppi ha ingranato la marcia. Ha servito benissimo, ha fatto muovere molto il gigante americano fino a fiaccarlo. Una tattica certamente studiata a tavolino con coach Max Sartori e che ha regalato al pubblico del Foro Italico un italiano ancora protagonista nel tabellone principale. Due ore e 50 minuti di match per vincere uno dei match più belli in carriera dell’altoatesino.

 

Per la prima volta in carriera Andy arriva negli ottavi di finale del torneo di Roma. Un successo meritatissimo per un Seppi davvero ispirato e che domani affronterà il vincente del match tra Tipsarevic e Wawrinka. Non è impossibile sognare un posto nei quarti di finale. E siccome anche gli organizzatori sono scaramantici. Domani sia Seppi che Pennetta saranno di nuovo protagonisti sul Pietrangeli.

 

 

 


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