di Daniele Rossi – foto Getty Images
Che Novak Djokovic potesse battere Roger Federer negli Slam lo sapevamo e lo si era visto a New York, ma che riuscisse addirittura a vincere in tre set ancora non ce lo aspettavamo.
E invece Djoker raggiunge la sua quarta finale Slam della carriera, la sua seconda consecutiva, dopo quella persa a settembre con Nadal a Flushing Meadows. Roger invece dovrà fare i conti con un brusco calo di rendimento in tutti i settori del gioco, davvero inaspettato dopo la sfolgorante prova con Stan Wawrinka. Ma si sa, ogni partita fa storia a sé.
Djokovic sembra partire male con due doppi falli e una palla break regalata a Roger, che però non riesce a sfruttare. Si nota fin da subito però come lo svizzero sia meno aggressivo del solito e meno incisivo col servizio. Tuttavia si arriva ai sette punti, senza altre palle break. A spuntarla è Novak, che prende il largo sul 2-1, per poi chiudere abbastanza agevolmente il primo set per 7 punti a 3.
Il parziale è stato equilibrato, ma effettivamente è stato Djokovic a meritare qualcosa in più.
Il numero 3 del seeding parte forte anche nel secondo strappando il servizio all’elvetico, che sembra in grossa crisi. E invece ecco il risveglio del campione: in un lampo infila 4 giochi consecutivi, proponendosi finalmente più spesso a rete e facendo funzionare meglio il servizio. Ma è un fuoco di paglia; Roger si spegne ancora, per effetto di un Djokovic straordinario in difesa e implacabile nei colpi di inizio gioco. Nello stesso lasso di tempo in cui era andato sotto, il serbo recupera i due break di svantaggio ed è ancora lui ad essere più lucido nello scatto finale, 7-5.
Federer cerca di reagire ad inizio del terzo set, si procura tre palle break, ma Nole è ancora bravo ad annullarle tutte. Ed è proprio lui a togliere il servizio allo svizzero nel gioco successivo. Djoker tiene il vantaggio fino al 4-3, momento in cui Roger, oltre alla solita classe, tira fuori anche gli attributi. Recupera il break, ma nel game succesivo in un attimo va sotto 0-40 e non riesce più a recuperare.
Il serbo va dunque a servire per un posto in finale sul 5-4, Federer riesce ad annullare due match point prima di capitolare definitivamente.
Djokovic ha giocato una partita eccezionale sotto tutti i punti di vista e ha meritato ampiamente la vittoria. La differenza è stata la resa del servizio, continuo e solido quello di Nole, assolutamente insufficiente quello di Federer, che ha concesso la bellezza di 14 palle break.
Novak è stato fantastico in fase difensiva, ma anche propositiva, limitando al minimo le palle corte e concentrandosi sul fare la cosa giusta al momento giusto. Come insistere molto sul rovescio di Roger, tornato a steccare quel colpo con fastidiosa regolarità.
Il campione di Basilea dovrà riflettere su questa partita, in cui è apparso sottotono sia fisicamente, che tecnicamente. Ovviamente aveva davanti un avversario in grandissima forma, ma il risultato resta pesante e i passaggi a vuoto sono stati molti. Ovviamente (e forse giustamente) gli pioveranno addosso le solite critiche e i soliti de profundis, ma sono già almeno tre anni che Federer viene dato per finito, per poi tornare più forte di prima.
Intanto quarta finale Slam in carriera per Novak Djokovic. Prima di oggi, era arrivato in finale agli Us Open 2007 (sconfitto da Federer), agli Australian Open 2008 (vittoria con Tsonga) e ovviamente ancora a New York l’anno scorso.
Comunque vada a finire l’altra semifinale, domenica si giocherà una finale storica. E’ proprio dalla vittoria di Melbourne di tre anni fa di Djokovic, che l’atto conclusivo di uno Slam non vede protagonisti uno tra Roger Federer e Rafael Nadal.
Sarà giunta l’ora dell’atteso passaggio di consegne?
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PRIMA SEMIFINALE
Djokovic b. Federer 7-6(3) 7-5 6-4
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