Fognini impiega un set a carburare, poi si libera agevolmente di Damir Dzumhur. E’ certamente il più forte tra i quattro semifinalisti di Umago, torneo non ancora vinto nonostante una finale e quattro semifinali (compresa questa). Dovesse spuntarla, diventerebbe il primo italiano a vincere più di tre tornei ATP negli ultimi 35 anni.Missione compiuta. Non si può definire in altro modo il successo di Fognini nei quarti del torneo ATP di Umago. La vittoria su Damir Dzumhur, già battuto l’anno scorso, lo mette in buona posizione per la conquista di un titolo ATP che manca da due anni e mezzo. Dando un’occhiata ai giocatori ancora in gara, Fabio è certamente il più forte. Un successo in Istria, tra l’altro, avrebbe due effetti collaterali benefici: in primis, dovrebbe “salvare” la leadership nazionale minacciata da Paolo Lorenzi. In secundis, lo renderebbe il tennista italiano con più titoli degli ultimi 35 anni, diciamo dell’epoca Post-Panatta. Andrea Gaudenzi, Paolo Canè e Andreas Seppi si sono fermati a tre, stessa cifra di Fabio. Dovesse spuntarla, metterebbe fine alla “maledizione del 3” che fa il paio con quella del “18”, la diciottesima posizione ATP che nessun italiano riusciva a scavallare prima che arrivasse proprio lui a riscrivere la storia. Il Fognini di questi giorni sembra tranquillo, rilassato il giusto, nonché focalizzato sul tennis. Contro Dzumhur ha avuto bisogno di un set per mettere a punto match e avversario, poi è filato via liscio, senza grossi problemi. Il punteggio dice tutto: 4-6 6-1 6-1 e Fabio in semifinale, la seconda dell’anno dopo quella a Monaco di Baviera. Per accedere in finale (sarebbe la seconda a Umago) dovrà battere un avversario tosto come Gastao Elias, numero 72 ATP e in gran forma. La scorsa settimana ha centrato la semifinale a Bastad e a Umago sta collezionando uno scalpo dopo l’altro: Garcia Lopez, Cuevas e Carreno Busta sono ottimi giocatori. Per questo, Fognini dovrà giocare con la massima attenzione onde evitare sorprese. Tra i due non ci sono precedenti.
LO CHIAMANO “VETERANO”
La tradizione di Fabio a Umago è decisamente positiva: quella contro Dzumhur è stata la 17esima vittoria su 25 incontri. Per cinque volte si è spinto almeno in semifinale, anche se soltanto nel 2013 è arrivato al match clou (andò male: stanchissimo dopo la maratona contro Monfils, non aveva energie per contrastare Tommy Robredo). Tenendo conto che l’altra semifinale vedrà in campo Carlos Berlocq e Andrej Martin, Fabio è certamente il favorito per il titolo finale. Dando un’occhiata al report giornaliero sul sito ATP, è balzato all’attenzione l’aggettivo utilizzato per definire Fabio: “veteran”, veterano. Matrimonio a parte, simbolo concreto di un passaggio all’età adulta, spesso Fognini viene ancora visto come un giovane in ascesa. E’ giovane, ci mancherebbe, ma ormai è professionista da una dozzina d’anni. Nel solo circuito ATP ha giocato 459 partite, vincendone 233. Numeri che iniziano a diventare importanti e che potrebbero essere una buona notizia. A 29 anni, con l’età media dei migliori sempre più elevata, potrebbe sfruttare il periodo storico e avere ancora il meglio davanti a sé. In fondo ha un esempio straordinario: basti guardare quello che ha fatto Flavia Pennetta, anche se tra le donne è certamente più facile. Chiudere bene una stagione nata sotto una cattiva stella potrebbe essere il modo giusto per ripartire nel 2017, magari cercando di ritoccare i propri limiti. Vincere un torneo ATP, il quarto, sarebbe il viatico migliore per avvicinarsi alle Olimpiadi e a una fase della stagione che non sempre ricca di soddisfazioni. Chissà che non sia la volta buona…
ATP UMAGO – Quarti di Finale
Gastao Elias (POR) b. Pablo Carreno Busta (SPA) 6-4 6-4
Fabio Fognini (ITA) b. Damir Dzumhur (BIH) 4-6 6-1 6-1
Carlos Berlocq (ARG) b. Jeremy Chardy (FRA) 6-4 6-2
Andrej Martin (SVK) b. Joao Sousa (POR) 6-3 4-6 6-2
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